Sono iniziate il 24 Luglio a Muisne, Ecuador, le attività nazionali in occasione del Giorno Internazionale della Difesa dell'Ecosistema della Mangrovia, che dal 2000 si celebra ogni 26 Luglio. Il 25 Luglio ed il 26 è la volta di Cearà, in Brasile. In Ecuador, i popoli delle mangrovie hanno realizzato una vigilia di celebrazione presso l'estuario del Fiume Muisne ed un atto simbolico di re-forestazione dell'ecosistema. La campagna prevista per quest'anno si conclude il 26 ed ha come tema: “Mangrovia: vita, amore e lavoro dei popoli”. A Cearà, enti a difesa delle Mangrovie hanno fatto una visita tecnica alla comunità di Curral Velho, nella città di Acaraù.


IN ECUADOR
Cinque province dell'Ecuador hanno ecosistemi di mangrovie: El Oro, Manabì, Guayas, Santa Elena y Esmeraldas, dove si trova Muisne. L’istallazione e l’espansione della coltura intensiva di gamberi , ad esempio, nella Provincia settentrionale costiera di Esmeraldas, a partire dalla metà degli anni ’80, ha prodotto una fortissima opposizione da parte della popolazione - oltre 25.000 abitanti - e delle Associazioni ambientaliste, impegnate nella difesa dell’ecosistema della mangrovia, che costituiva la principale fonte di sostentamento per le comunità residenti e che è stato quasi interamente distrutto dall’implementazione delle vasche di coltivazione. La presenza di mangrovie garantiva la protezione del territorio dalle maree, fungendo da barriera, preveniva la salinizzazione del suolo e dava rifugio ad una parte consistente della biodiversità costiera in termini di fauna acquatica. Inoltre, la sussistenza della popolazione residente veniva ampiamente garantita dalla presenza di ingenti quantità di pesce e crostacei, protetti e nutriti dalle piante di mangrovia.
L'obiettivo della giornata mondiale è quello di sensibilizzare la comunità internazionale sul fatto che le comunità locali hanno diritto alla vita, al loro territorio ed a “nutrirsi di quello che proviene dalle loro mani e dalla loro terra”, come affermato dalla Fundecol (Fondazione per la Difesa Ecologica, di Muisne). Secondo le stime dell'ente, più del 75% della mangrovia ecuadoriana è stata devastata. Per far fronte alla situazione, dal 2000 le comunità che vivono grazie alla mangrovia hanno realizzato attività di re-forestazione del territorio.

Secondo la Corporazione di Coordinazione Nazionale per la Difesa dell'Ecosistema di Mangrovie (C-CONDEM), le mobilitazioni nazionali hanno mirato a proteggere “i diritti collettivi espressi nella Costituzione”. L'evento “ha richiamato l'attenzione dei governi e della società sulla necessità di recuperare e proteggere gli ecosistemi in quanto spazi generatori di vita”, ha chiarito l'ente in un comunicato.

La mattina di domenica 25, i popoli delle mangrovie hanno re-forestato simbolicamente l'ecosistema nel Rifugio di Vita Silvestre.  Quest'anno la campagna “Mangrovia: vita, amore e lavoro dei popoli” è finanziata dalla Fondazione Heifer, dall'Hivos (Istituto Umanistico per la Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo), l'Unione Europea e Agroacciòn Alemania (Germania).

Come ricordato, la campagna ha avuto inizio nel 2000 durante un incontro internazionale a Muisne, in cui si decise di dichiarare il 26 Luglio Giornata Internazionale per la Difesa dell'Ecosistema delle Mangrovie. La data è stata scelta in ricordo di Hayhow Daniel Nanoto, attivista di Greenpeace spentosi per un attacco cardiaco mentre stava partecipando ad una manifestazione organizzata dall'ente.

IN BRASILE

Ricco di Mangrovie, lo stato di Cearà ha realizzato il 25 Luglio ed il 26 attività di sensibilizzazione, educazione e riforestazione in occasione della Giornata Internazionale per la Difesa dell'Ecosistema delle Mangrovie. Enti di difesa delle mangrovie hanno compiuto una visita tecnica alla comunità di Curral Vehlo, nella città di Aracaù. L'obiettivo è “costruire una diagnosi multidisciplinare circa l'influenza degli impatti delle coltivazioni di gamberetti per la vita della comunità, ha spiegato l'Istituto Terramar. Curral Vehlo sta affrontando seri problemi nell'ambito della salute e della sicurezza alimentare.

Partendo dalle lotte a difesa della mangrovie, la Difesa Pubblica dello Stato di Cearà ha chiesto la riparazione dei danni subiti dalle famiglie colpite dall'attività della coltivazione di gamberi (comuni a tutti i casi simili): distruzione di migliaia di ettari di mangrovia con connesse conseguenze in termini di prevenzione ambientale contro tifoni, inondazioni, maree, etc; salinizzazione del suolo ed erosione progressiva delle coste, prima protette dalla presenza delle mangrovie; forte diminuzione della quantità di fauna ittica presente, dovuta al disboscamento della mangrovia; completa distruzione dell’intero sistema economico locale tradizionale: gravi conseguenze sulle attività di sussistenza tradizionali come la raccolta di molluschi e crostacei, la lavorazione dei granchi, la pesca; impoverimento della comunità e perdita dell’impiego per migliaia di famiglie dedite alla pesca; grande produzione di residui tossici di coltura e rifiuti; inquinamento di zone di spiaggia e delle falde acquifere a causa degli agenti chimici utilizzati per l’allevamento; estinzione di diverse specie acquatiche di consumo locale; espropriazioni sommarie di terreni alle famiglie residenti; impiego di grandissime quantità di energia elettrica, sottratte all’utilizzo urbano.
La visita è stata realizzata dall'Associazione per la Pesca di Curral Vehlo, dall'Istituto Terramar, da RENAP/CE, dal Nucleo Tramas della UFC (Università Federale di Cearà), dal Dipartimento di Geografia dell'UFC e dal GRAOS (Gruppo di Resistenza Ambientale per un'altra socialità).

 

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