Tra monti, boschi, laghi e fiumi, tra cultura e storia, la Valle dell'Agri è un autentico patrimonio ambientale e paesaggistico. Compresa tra i monti Sirino e Volturino, al confine con la Campania, la valle prende il nome dal fiume Agri, che attraversa tutto il suo territorio. La zona è in parte compresa nel Parco nazionale della Val d'Agri e Lagonegrese, proprio per il suo alto valore ambientale. Ma negli ultimi venti anni si moltiplicano i pozzi petroliferi. Nell'ultimo decennio sono stati scoperti ulteriori giacimenti petroliferi tanto da supporre che nella valle ci sia il più grande giacimento d'Europa.
E tra devastazioni e  erosione del territorio, spuntano la corruzione e gli appalti truccati.

Il pubblico ministero di Potenza Henry John Woodcock ha chiuso le indagini preliminari su un presunto giro di tangenti legato ad appalti per le estrazioni petrolifere in Basilicata, nell’area della Val d’Agri. L'inchiesta che ha coinvolto l'Amministratore della Total italiana "Esplorazione e produzione", che ha ricevuto un avvis di garanzia, e ha portato al sequestro di beni mobili, terreni e fabbricati.
Ai dirigenti Total (oltre a Levha, Jean Paul Juguet, responsabile del progetto estrattivo «Tempa Rossa», Roberto Pasi, capo dell’ufficio di rappresentanza lucano e un suo collaboratore, Roberto Francini) e all’ex sindaco di Gorgoglione Ignazio Tornetta, il pm contesta di aver costituito un’associazione per delinquere per pilotare gli appalti relativi al cosiddetto «Progetto Tempa Rossa» di sfruttamento dei giacimenti petroliferi.
L'avviso di conclusione delle indagini è in corso di notifica anche alla Total, commissariata per le proprie attività in Val d’Agri, e ad altre società coinvolte nelle presunte irregolarità.
Secondo l’accusa, i dirigenti della Total avrebbero favorito l’aggiudicazione degli appalti dei lavori per la realizzazione del Centro Oli di «Tempa Rossa» e per altre attività estrattive alla cordata capeggiata dall’imprenditore Ferrara: per l’appalto del Centro Oli, in particolare, sarebbero state addirittura sostituite le buste delle offerte. In cambio, sempre secondo Woodcock, sarebbe stato stipulato nel febbraio scorso un accordo commerciale da 15 milioni: tutte le imprese della cordata Ferrara si sarebbero rifornite per 5 anni solo di carburanti e di oli Total.

Intanto in Val d'Agri continua l'espansione petrolifera, questa volta targata ENI: oltre al nuovo pozzo petrolifero Pergola 1 - che secondo l'Associazione OLA Ambientalista sorgerebbe in un’area con gravi problemi di instabilità idrogeologica, nonchè ricco di sorgenti - vi sono già e sono previsti altri pozzi in via di autorizzazione da parte della Regione Basilicata quali i pozzi Agri 1 Or A, Agri 1 Or B, CF6, CF9, all’interno del Parco Nazionale Val d'Agri-Lagonegrese ed a poca distanza dalla diga di Marsiconuovo. Inoltre, sempre nel comune di Marsiconuovo l’Eni è in procinto di chiedere altre 2 autorizzazioni per il pozzi AGS 1 a poche centinaia di metri dal centro abitato, immediatamente dopo lo svincolo della Fondovalle dell’Agri ed il Pozzo CFN1. In tutto i pozzi sarebbero 7. Addio, Val d'Agri addio.

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