Brussel, 17 ottobre 2008 - Dopo cinque anni di lavori, il piano europeo contro il legno illegale (FLEGT) vede finalmente la luce privo di misure realmente efficaci. Infatti il piano prevede di rilasciare a produttori e importatori un certificato di legalità del legname da importare in Europa, ma non prevede verifiche indipendenti sulle singole partite. Al contrario, sarà lo stesso importatore a valutare la legalità del legname che si appresta a imbarcare.
 
Malgrado sia difficile calcolare la percentuale illegale del legname importato, si stima che circa un quinto dei prodotti forestali che fanno ingresso sul mercato europeo sia di provenienza illecita. Si tratta quindi di una grande percentuale del legname importato, e il rischio è ora il riciclaggio di legname di origine illegale,coperto da una patente europea di legalità. 
 Il commissario europeo all'ambiente Stavros Dimas ha annunciato il varo del piano "FLEGT" contro il legno illegale. “Le foreste – ha dichiarato oggi il commissario Dimas a Bruxelles – ospitano la metà delle specie conosciute e svolgono un ruolo fondamentale nel controllo del cambiamento climatico. È necessario preservarle e inviare un messaggio fermo ai fornitori di legname che sottolinei la completa indisponibilità del mercato comunitario verso qualunque tipo di legname e prodotti derivati di provenienza illecita”. 
 
Ma la sostanza del piano viene bocciata dalle Ong esperte del settore: "la decisione sulla legalità del legname che acquista è demandata all'importatore, e il suo giudizio è meramente soggettivo, senza una certificazione dell'origine. Fino a quando il singolo operatore non verrà scovato prove alla mano, questa legge non lo scoraggia dal commerciare legno illegale" commenta Jon Buckrell di Global Witness. Il rischio all'opposto è che il certificato FLEGT possa divenire una copertura per legno di provenienza sospetta.
 
Il regolamento inoltre non prevede sanzioni per chi lo viola, e saranno i singoli stati membri a decidere. Nel Regno Unito il traffico in legname illegale comporta farsi qualche anno di prigione. In Italia è praticamente impunito.  
 
Ogni anno scompaiono 13 milioni di ettari di foreste, oltre 250 milioni negli ultimi vent’anni, otto volte la superficie dell’Italia.  Le foreste sono custodi della biodiversità, di un insieme di piante e specie animali che rischiano di sparire con esse. Le sole foreste pluviali, in 10 chilometri quadrati, contengono più specie animali e vegetali che tutta l’Europa, la cui esistenza è letteralmente affidata a un cerino nelle mani dell’uomo. Inoltre la deforestazione selvaggia è responsabile di circa il 20% delle emissioni di gas serra del pianeta. 

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