Roma, 17 ottobre 2008 - L'Unione Europea ha finalmente riconosciuto la necessità di una legislazione per affrontare il problema del commercio di prodotti derivati da legno di origine illegale. Tuttavia, la bozza di proposta presentata oggi non ha i requisiti necessari per dare un serio giro di vite a questo tipo di commercio. 
È questo il commento del WWF a seguito della comunicazione presentata oggi dalla Commissione Europea sulla riduzione delle emissioni gassose da deforestazione e sulla proposta legislativa che mira a contrastare il problema del taglio e commercio illegale del legname. Una misura legislativa che, così come concepita, è improbabile che possa soddisfare quegli obiettivi da loro prefissati di fermare la deforestazione ed eliminare il commercio di legname illegale.
 
La deforestazione e la degradazione continua delle ultime foreste del nostro, un tempo, verde pianeta sono responsabili del 20% dell'emissione globale dei gas responsabili dell'effetto serra, e il taglio illegale ed il successivo commercio di legname sono tra le maggiori cause di questo scempio continuo che sta mettendo a serio rischio la stabilità climatica e la funzionalità di questi ecosistemi, compromettendo così servizi essenziali per la vita di noi tutti. Ogni anno circa 27 milioni di m3 di legname illegale oltrepassano i confini europei, entrano sui nostri mercati, rendendoci così partecipi e complici della distruzione di ambienti unici come le foreste tropicali del bacino del Congo in Africa, dell'Amazzonia o delle ultime foreste del Borneo e di Sumatra. La proposta di oggi, pure se rappresenta un passo avanti verso il controllo di tutto questo, non promuove però quelle procedure che possano vincolare le compagnie a fornire valide garanzie sulla provenienza legale del legname, sull'intera catena di custodia. Non è chiaramente specificato se le leggi vigenti nei paesi di origine, come quelle sui diritti di proprietà terriera delle popolazioni locali, devono rientrare in queste garanzie.
 
Il WWF sollecita il Parlamento Europeo e il Consiglio dei Ministri a rinforzare rapidamente la proposta, per avere quanto prima possibile un decreto efficace nel bloccare il commercio illegale di prodotti derivati da legno e carta. "E' un documento di lavoro utile ma senza alcun dubbio da migliorare - dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile del Programma TRAFFIC e Timber Trade del WWF Italia - e per questo chiediamo ai nostri Parlamentari Europei di adoperarsi per fare si che questa proposta possa essere integrata con quelle modifiche necessarie a farne un documento che soddisfi le esigenze più che mai necessarie per fermare la deforestazione e la distruzione della nostra biodiversità, un patrimonio unico e sempre più a rischio come è recentemente apparso più che evidente anche da quanto presentato al simposio IUCN di Barcellona. Molte specie animali sono sull' orlo dell'estinzione e con loro interi ecosistemi sono più che prossimi al collasso, le foreste tropicali sono una priorità e si deve fare di tutto per preservare questi ambienti unici e irriproducibili, ora".
 
Inoltre, sulla proposta fatta per ridurre le emissioni da deforestazione, il WWF denuncia una mancanza d'ambizione poiché il documento si prefigge come obiettivo solo il dimezzamento piuttosto che il totale arresto dei processi di deforestazione delle foreste tropicali entro il 2020, in controtendenza rispetto a quanto solo pochi mesi fa, durante l'incontro dei membri della Convenzione sulla Diversità Biologica tenutasi lo scorso maggio a Bonn, i rappresentanti di più di 60 paesi hanno sottoscritto un accordo proposto dal WWF, per fermare la deforestazione entro il 2020 (livello zero per la deforestazione). Il WWF pertanto esorta la Commissione Europea a mantenere quest'obiettivo.

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