Roma, 16 ottobre 2008 - La maggior parte dei 36 comuni brasiliani segnalati come i principali centri di deforestazione in Amazzonia hanno riconfermato i loro sindaci alle elezioni del 5 ottobre, secondo un conteggio elaborato dal quotidiano 'O Estado' di San Paolo. Lo riferisce l'agenzia Misna. Dei 36 municipi inclusi nella lista nera pubblicata a gennaio dal ministero dell'Ambiente, 21 hanno votato per la continuità negli stati di Parà, Mato Grosso, Rondonia e Amazonas.
Si tratta di comuni la cui economia è incentrata sullo sfruttamento del legname, prima che sull'allevamento e l'agricoltura.
Intanto le statistiche divulgate a fine settembre sulla deforestazione in Amazzonia, segnalano un aumento drastico della deforestazione, con 756 chilometri quadrati di foresta vergine rasi al suolo, pari al 144% in più rispetto a luglio. E' un disastro anche peggiore di quelli provocati dalla crisi finanziaria di questi mesi. Il Ministro dell'ambiente brasiliano Carlos Minc punta il dito contro i sindaci della regione amazzonica che chiuderebbero un occhio verso le produzioni illegali di legname per non alienarsi fette dell'elettorato in vista delle prossime elezioni comunali. Per le associazioni ecologiste locali, la causa è anche da ricercarsi nell'aumento dei prezzi degli alimentari che spingerebbe gli agricoltori ad abbattere alberi per avviare nuove coltivazioni. Questa è anche la posizione di Paulo Adario, coordinatore della campagna di Greenpeace per la protezione dell'Amazzonia.
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