Vancouver/Roma, 2 Aprile 2001--Greenpeace annuncia il di aver raggiunto in Canada uno storico accordo con le compagnie del legname. L'accordo, se raccolto e sviluppato dal governo della Columbia Britannica, rappresenta la premessa per concludere positivamente un conflitto ambientale durato decenni. L'accordo, finalizzato allo sviluppo di
procedure in grado di assicurare la conservazione a lungo termine delle rimanenti foreste pluviali costiere canadesi, è frutto una intensa campagna portata avanti da Greenpeace in tutto il mondo, diretta alle imprese coinvolte in operazioni distruttive di taglio nella Foresta del Grande Orso".

La Foresta del Grande Orso, è l'ultima grande foresta temperata
originaria, che assicura un habitat a diverse specie di grandi
mammiferi, alcuni dei quali minacciati di estinzione. Ospita il daino
dalla coda nera, il lupo grigio, le capre di montagna, gli orsi: il
grizzly, l'orso nero, e il Kermode o Spirit Bear (specie particolare di
orso nero dal manto bianco).

Per mesi Greenpeace ha portato avanti una campagna finalizzata al
ritorno al tavolo delle trattative di due importanti compagnie,
International Forest Products (Interfor) e West Fraser, che dal maggio
scorso avevano ricominciato le pratiche distruttive di taglio a raso.
Ora Greenpeace ha finalmente raggiunto un accordo anche con queste
compagnie, che hanno aderito alla protezione di 20 valli di foresta
incontaminata e ad una temporanea moratoria sul taglio in altre 68
valli, per consentire un processo negoziale che nell'arco di due anni
dovrá concordare un piano di lungo termine per tutta la regione.

Ora imprese e associazioni ambientaliste aspettano che il governo
riconosca e faccia proprio l'accorodo raggiunto. "Questo è un grande
passo avanti per la protezione delle foreste pluviali canadesi" ha
commentato Tamara Stark, di Greenpeace Canada. "Ora confidiamo sul
fatto che il Presidente del Consiglio della Columbia Britannica, Ujjal
Dosanjh, faccia la sua parte nella definizione dell'accordo".

Per arrivare a tale accordo, Greenpeace in questi mesi ha condotto
azioni dimostrative in Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone. In Italia,
lo scorso16 febbraio, Greenpeace ha abbordato a Livorno una nave che
trasportava cellulose canadesi contenenti fibre estratte distruggendo la
"Foresta del Grande Orso", impedendole di attraccare al molo. Lo scorso
24 marzo Greenpeace ha inoltre organizzato azioni dimostrative in una
ventina di città italiane: attivisti dell'associazione sono entrati nei
supermercati etichettando prodotti che minacciano le foreste pluviali
temperate della Columbia Britannica.

Il mondo dell'economia non è rimasto insensibile. Investitori inglesi e
canadesi hanno ritirato i loro investimenti dalle compagnie del legno,
mentre decine di imprese hanno espresso preoccupazione per le pratiche
forestali in Columbia Britannica. Tra esse le associazioni italiana e
tedesca dei produttori di carta, i negozi del "fai-da-te" Lowes e Home
Depot, e il produttore di case in legno Centex negli stati Uniti.
Distributori come Coop Italia, produttori internazionali come Amdega e
Auspine, e l'associazione degli importatori belgi di Legname si sono
impegnati a non acquistare prodotti provenienti da pratiche forestali
distruttive. Nel solo Giappone, 70 imprese, tra cui Mitsubishi e Fujiya,
hanno cessato di importare legname dalla Interfor, in seguito alla
pubblicazione di un rapporto di Greenpeace.

"Le compagnie del legno stanno finalmente iniziando a capire che solo un
reale cambiamento nella gestione forestale potrà  assicurar loro un
posto nel mercato mondiale" ha commentato Phil Aikman, di Greenpeace
International. "Ora un impegno in tal senso da parte del governo della
Columbia Britannica può rappresentare un importante segnale per i
consumatori dei prodotti forestali della regione. La Columbia Britannica
ha ora l'opportunità  di trasformarsi in una regione leader della
gestione forestale sostenibile.

La campagna di Greenpeace per la difesa della "Foresta del Grande Orso"
è parte di una campagna globale per la protezione delle rimanenti
foreste primigenie, minacciate ormai in tutto il mondo. Le operazioni di
taglio del legname ne rappresentano uno dei più pericolosi fattori di
minaccia. Greenpeace chiede ai consumatori di prodotti forestali un
impegno a non fare uso di prodotti (legno, cellulosa ecc) provenienti
dalla distruzione delle foreste, da qualunque parte del mondo essi
provengano.

 

 

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