Un tempo i boss del taglio illegale si limitavano a falsificare i permessi di trasporto. Si stampavano in quantità, per far passare come puliti i tronchi abbattuti illegalmente. Insomma, una partita legale bastava a "coprire" numerosi carichi di legname illegale. All'apparenza, tutto regolare.
Poi nel 2006 il governo brasiliano si è dotato di un software che monitora il trasporto del legname su tutto il territorio nazionale, per evitare la moltiplicazione dei permessi.
E così i boss del taglio illegale hanno assunto un battaglione di hacker (più esatto sarebbe dire "cracker") per violare il sistema informatico di controllo e manipolarlo a propri piacimento. E i carichi di legname tornano a moltiplicarsi, mentre albero dopo albero scompare la foresta amazzonica.

Dopo un calo della deforestazione negli anni 2005-2006, anche grazie all'impegno dell'ex ministro dell'Ambiente Marina Silva, negli ultimi due anni le stime indicano una nuova impennata. Taglio illegale, allevamento di bestiame e monocoltura della soia stringono d'assedio la foresta. Negli ultimi 20 anni è stata distrutta una fetta di foresta grande due volte e mezza l'Italia. 

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