15 capi indigeni sono stati arrestati a Kuching, nel Sarawak. La loro colpa? Tentavano, inascoltati, di consegnare una petizione al premier della regione. Dopo quattro ore di attesa, invece che essere ricevuti, sono stati arrestati. Ora dovranno pagare ciascuno Ringgits di cauzione, e il 29 settembre saranno processati.

La Convenzione dell'Onu sui diritti dei popoli indigeni impone ai governi di consultarsi e cooperare con le comunità indigene, ed esige il consenso informato su ogni progetto che riguardi i loro territori tradizionali.


"Siamo venuti nella capitale per consegnare al premier la nostra denuncia. La costruzione della diga di Murum. Di cosa vivremo, quando le nostre terre e le nostre foreste saranno sommerse?" ha dichiarato Sui Along, rappresentante dei Penan del villaggio di Long Luar.
La diga, affidata a un'impresa cinese, è stata progettata senza sentire il parere delle comunità che abitano nella regione.

I Penan stanno perdendo tutte le loro foreste, che vengono sommerse dalle dighe, convertite in piantagioni, o semplicemente abbattute per produrre legname. E' di questi giorni il caso, a lungo segretato dal governo del Sarawak, della sistematica violenza sessuale ai danni delle ragazze indigene da parte degli uomini delle compagnie del legno.

 

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