Un recente rapporto pubblicato dal centro di ricerche The Forests Dialogue (TFD) in collaborazione con l'International Institute for Environment and Development (IIED) denuncia l'espandersi di conflitti tra imprese e comunità indigene, sull'utilizzo delle foreste asciutte del paese.
Gran parte dei conflitti sono legati all'utilizzo delle terre o l'accesso alle risorse, ma spesso riguardano l'inquinamento dell'acqua e il danneggiamento della biodiversità locale. Secondo il rapporto, non di rado questi conflitti sfociano in violenze e violazioni dei diritti umani. In molti casi, sarebbe possibile prevenire tali conflitti, adottando policy aziendali tra cui seri processi di consultazione, ma raramente le aziende adottano pratiche di questo tipo.


"Per molte comunità locali, le attività di imprese nelle loro foreste comportano un abbassamento del livello di vita e delle risorse. Ma per le imprese private, il conflitto comporta una crescita dei costi e dei rischi - spiega Emma Wilson, ricercatrice presso l'IIED  - Eppure molte imprese non hanno un sistema formale per la risoluzione dei conflitti".
Una strada potrebbe essere rappresentata dalla certificazione, dato che gli schemi più affidabili prevedono un serio sistema di consultazione, ma poche imprese certificano i propri prodotti. Il rapporto indica inoltre alcune pratiche che le imprese potrebbero adottare per evitare conflitti con le comunità locali "Anche quando le legilsazione locale non è adeguata nel garantire i diritti delle comunità locali, il settore privato non deve per questo diventare ostaggio di bassi standard" ha aggiunto Stewart Maginnis, dell'International Union for the Conservation of Nature.

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