Attivisti dell'associazione tedesca Robin Wood hanno protestato ieri presso gli uffici della Unilever ad Amburgo. L'impresa è accusata dagli attivisti di rifornirsi dal colosso dell'olio di palma Wilmar International, noto da anni per le proprie pratiche distruttive e per i conflitti con le comunità locali.
Lo scorso marzo un team di Robin Wood ha investigato sullo stato delle piantagioni della Wilmar in Indonesia, raccogliendo prove e testimonianze di numerose violazioni dei diritti umani, e di un massiccio processo di distruzione delle foreste umide.
Queste foreste sequestrano grandi quantità di carbonio nel substrato di torba, e la loro distruzione comporta un gravissimo rilascio di emissioni di CO2.


Secondo l'associazione  "Save our Borneo" (Salva il nostro Borneo), la Wilmar progetta di espandere le proprie piantagioni nel Kalimantan Centrale di altri 100.000 ettari. Secondo Robin Wood, la Unilever alimenta il boom dell'olio di palma ed è corresponsabile della massiccia deforestazione in corso in Indonesia. "La Unilever deve smettere di acquistare olio di palma proveniente dalla distruzione delle foreste" ha spiegato Jule Naundorf, di Robin Wood.
La Unilever sostiene che l'olio di palma acquistato risponde ai criteri della certificazione RSPO (Round Table for Sustainable Palmoil), ma secondo la gran parte delle associazioni ambientaliste questo standard sarebbe poco affidabile. "Questa certificazione dell'olio di palma non porta alcun vantaggio - sostiene Feri Irawan di Friends of the Earth Indonesia (Walhi) - La gente vuole indietro i campi e le foreste che sono stati loro rubati".

 

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