La certificazione è lo strumento valido per fermare la deforestazione? Uno studio di Greenpeace lanciato oggi ne dubita: secondo l'associazione ambientalista, i prodotti legati alla distruzione delle foreste e degli ecosistemi, le violazioni dei diritti indigeni e delle comunità locali e le violazioni dei diritti umani continuano ad accedere al mercato dell’Unione Europea grazie ai "bollini verdi” assicurati da numerosi schemi di certificazione. Distruzione certificata (Destruction: Certified) analizza le prestazioni dei principali schemi che certificano prodotti come la carta, il legno, olio di palma e soia per l'alimentazione animale. Il risultato è che nessuno di questi schemi è riuscito a fermare la distruzione dell'ambiente e le violazioni dei diritti umani.
Tre di questi programmi sono stati approvati dalla Commissione Europea come garanzie di conformità ai requisiti di europei sostenibilità per i biocarburanti (Direttiva sulle Energie Rinnovabili).
“I sistemi di certificazione scarico sui consumatori la responsabilità di proteggere le foreste, e al tempo stesso li incoraggiano ad acquistare di più, causando una crescita della distruzione. Ma proteggere le foreste e i diritti umani non deve essere una scelta lasciata al consumatore, come la scelta tra patatine alla paprica o al pepe. Proteggere le foreste e i diritti umani è una necessità". spiega Sini Eräjää, di Greenpeace. "L'Europa deve intervenire per proteggere il pianeta e la sua popolazione, deve stabilire regole per garantire che nel mercato europeo non arrivino prodotti legati alla distruzione delle foreste o alle violazioni dei diritti umani ".
Il rapporto conclude che, invece di prommuovere cambiamenti nel mercato portando alla protezione delle foreste e degli altri ecosistemi, la certificazione ha di fatto dipinto di verde prodotti che sono ancora legati a tale distruzione. In alcuni casi, l'uso di sistemi di certificazione volontaria ha persino ostacolato l'adozione di ben più efficaci misure, come la legislazione o la riduzione del consumo di prodotti che causano la distruzione dell'ambiente e degli ecosistemi.
La Commissione europea si appresta a pubblicare un progetto di legge volto a ridurre l'impatto dei consumi dell'UE sulla deforestazione e sul degrado forestale.
Greenpeace chiede all'Unione Europea di sancire che le aziende che vendono in Europa dimostrino, attraverso la dovuta diligenza, che i loro prodotti siano esenti dalla distruzione delle foreste e di altri ecosistemi, nonché dalle violazioni dei diritti umani. Secondo l'associazione ambientalista, usare la certificazione per questo scopo è una scorciatoia che si è dimostrata inefficace.