Pnom Penh, 21 gennaio 2009 - Una buona notizia arriva dalle foreste della Cambogia. Il Ministeroper l'Agricoltura e le Foreste ha recentemente destinato 127.000 ettari di foreste alla gestione sostenibile da parte delle comunità. Nel 2007 il governo aveva già avviato il processo, assegnando 18.000 ettari di foresta alle comunità della zona di Siam Reap.
Negli anni passati, le foreste cambogiane sono state pesantemente sfruttate da imprese legate a potentati politico-mafiosi, quando non direttamente dalle fazioni armate. La progressiva assegnazione di foreste alle comunità locali lascia sperare in una svolta verso la gestione responsabile.
 "Eravamo preoccupati di non  ottenere l'approvazione formale - ha dichiarato Choup Sou, Comitato per la gestione forestale comunitaria della provincia del Kampong Thom -La nostra foresta comunitaria ha iniziato le attività nel 2002, e la foresta era in pessimo stato. Abbiamo lavorato duro per proteggere la nostra foresta, e ora, dopo sei anni di gestione comunitaria lo stato della foresta è migliorato di gran lunga, gli alberi sono cresciuti. Pensiamo di proteggere la foresta per altri cinque anni prima di iniziare a prelevare legname, funghi e frutta". Sembra una proposizione molto minimale di gestione forestale, ma in confronto alla pratica del "taglia e scappa" che caratterizza le gang illegali, segna un grande progresso. Le comunità, quando sono coinvolte, hanno interesse a preservare le proprie foreste nel tempo, e abitando nell'area, si rivelano i migliori guardiani. L'utilizzo multiplo che fanno delle foreste, diminuisce l'impatto del prelievo di legname a vantaggio di altri prodotti più "rinnovabili" come la frutta, le fibre vegetali e le piante medicinali.
 
 
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