Copenhagen/Londra/Brussels, 16 luglio 2001 - In una lettera aperta inviata al gruppo  olandese DLH (1) in Danimarca, le associazioni ambientaliste e dei diritti umani hanno richiesto all'amministratore delegato della compagnia a cessare ogni relazione con le compagnie del legno liberiane, accusate dalle Nazioni Unite di essere implicate nel traffico di armi. Le foreste della Liberia sono una parte essenziale delle foreste pluviale guineiane, uno dei più minacciati ecosistemi del pianeta.Queste foreste rappresentano l'ultimo habitat di specie altamente minacciate come l'ippopotamo pigmeo, e sono l'ultima fortezza africana dell'elefante delle foreste.

DLH esporta in Europa tronchi della compagnia liberiaa, Oriental Timber Company (OTC) e dalla Royal Timber
Corporation (RTC). Un recente rapporto del Comitato di Esperti dell'ONU sulla Sierra Leone (2) mette in luce il ruolo chiave svolto dalle compagnie del legno liberiane nel sostenere il traffico di armi. Tale industria non si limita finanziare il governo liberiano di Charles Taylor attraverso il sistema delle entrate non registrate extra-budget", il rapporto rivela che i mezzi di trasporto e le strade delle compagnie del legno sono impiegati per rifornire di armi e rifornimenti la fazione armata della Sierra Leone Revolutionary United Front (RUF).

"Il RUF è responsabile dell'omicidio di centinaia di migliaia di persone innocenti in Sierra Leone, della mutilazione di altre migliaia. Fino a quando non sarà disposto un embargo totale sull'esportazione e sul commercio del legno liberiano, la collusione mortale tra l'industria del legno e il governo liberiano continuerà  a far si che il traffico di armi con il RUF resti unchecked" ha commentato Patrick Alley, direttore di Global Witness.

Il rapporto dell'ONU sottolinea con forza il ruolo svolto dal direttore della OTC, l'olandese Gus Van Kouwenhoven. Il rapporto del Comitato degli esporti dell'ONU sulla Sierra Leone afferma che egli è "responsabile per gli aspetti logistici di molti accordi degli accordi sul traffico di armi tra Liberia e Sierra Leone". Van Kouwenhoven fa parte del consiglio di amministrazione della Liberian Forestry Development Authority (FDA), l'ente governativo che incaricato di controllare e documetnare le pratiche di gestione forestale e l'esportazione del legno. Al tempo stesso è direttore della compagnia RTC, le cui concessioni di taglio si trovano presso la frontiera con la Guinea, e sono comunemente teatro di aspri combattimenti con le forze ribelli anti-Taylor.

Jacob Anderson, presidente del gruppo ambientalista danese Nepenthes, ha affermato: "Se la DLH vuol dimostrare di prendere sul serio i suoi stessi impegni assunti verso i conflitti sociali e la distruzione ambientale, e il proprio impegno quale membro di Amnesty International in Danimarca, deve cessare immediatamente ogni rapporto con le compagnie liberiane."

Negli ultimi decenni la distruzione delle foreste pluviali in Africa Occidentale è stata drammatica. La recente escalation del taglio distruttivo in Liberia non solo rifornisce il governo di Charles Taylor dei fondi per sostenere i ribelli, ma mette in pericolo la futura integrità ecologica di questo importante habitat di foresta pluviale.

"Comprando legno dalle compagnie implicate nella distruzione delle foreste liberiane e nel traffico di armi, la DLH mette in pericolo la pace e la sicurezza di tutte le vite innocenti - sia umane che animali - che dipendono da queste foreste" ha concluso Filip Verbelen, responsabile di Greenpeace per le foreste africane.

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Note:

(1) DLH: Dalhoff Larsen Horneman A/S è una compangnia internazionale a capitale danese importatrice di legno. Il gruppo ha filiali in Nord e Sud America, in Medio ed Estremo Oriente, in Asia e in Africa. Le policy ambientali ed etiche del gruppo sono consultabili presso il sito Web
http://www.dlh-group.com

(2) Il rapporto del Comitato di Esperti dell'ONU sulla Sierra Leone www.globalpolicy.org/security/issues/sierra/report/001220.htm
(Report of the Panel of Experts appointed Pursuant to UN Security Council Resolution 1306 (2000), Paragraph19 in relation to Sierra Leone).

 

 

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