Felipe Arriaga è in galera ormai da un mese e continua a dichiararsi innocente. La sua storia è riportata da Terra Terra: Felipe Arriaga è un contadino dello stato di Guerrero, nel Messico sud-orientale, ed è un attivista della Organización de Campesinos Ecologistas de la Sierra de Petatlán y Coyuca de Catalán, fondata sei anni fa da gente della zona come lui. L'arresto di Arriaga, e di altri quattro prima di lui, è l'ultimo atto di una battaglia in cui la posta in gioco sono le foreste dello stato di Guerrero - e insieme, la sopravvivenza e i diritti della popolazione rurale.

"Sono innocente. Tutto questo è perché ho difeso le foreste. Non per nulla l'uomo che mi accusa è un tagliatore di legname", ha dichiarato Arriaga al corrispondente dell'agenzia Ips dal carcere in cui si trova.Arriaga in particolare è accusato di aver partecipato a un episodio avvenuto nel 1998, l'uccisione del figlio di tale Bernardino Bautista, capo di un'impresa di deforestazione. Altri 13 mandati di arresto sono stati emessi con la stessa accusa, per altrettanti contadini della zona. I villaggi della Sierra de Petatlán y Coyuca de Catalán si reggono su quella forma di uso collettivo delle terre comunali chiamata ejido, istituzione che risale alla Costituzione introdotta in Messico nel 1917 con la rivoluzione. Nel 1992, un cambiamento radicale nella Costituzione messicana ha permesso che gli ejidos siano venduti o dati in concessione ad aziende messicane o straniere. Da tempo, sia ejidos che aziende private sfruttavano il legname nelle montagne di Guerrero, ma a metà degli anni Novanta sono entrate in gioco grandi aziende straniere: in particolare Boise Cascade, grande azienda Usa che ha uno stabilimento in Guerrero. Boise Cascade, per la verità, ha smentito nel `95 di aver firmato un accordo con il governatore dello stato per il legname degli ejidos locali. Sta di fatto che in quel periodo la deforestazione sulle quelle montagne è diventata massiccia (tra il 1992 e il 2000 è scomparso il 40% delle foreste che ricopriva quella Sierra). E' cosa arcinota che gran parte della deforestazione, illegale, avviene per mano di gruppi legati alla criminalità organizzata. Certo, nella Sierra de Petatlán deforestazione e corruzione sono andati insieme: a spese dell'agricoltura di sussistenza.

E' così che un gruppo di contadini locali ha cominciato a reagire. Rodolfo Montiel, nome divenuto noto di lì a poco, del villaggio di El Mameyal, ha cominciato a raccogliere liste di lamentele. E' nata la Organización de Campesinos Ecologistas de la Sierra de Petatlán y Coyuca de Catalán - era il 1998. Di fatto, Montiel e i suoi colleghi - tra cui Arriaga - stavano denunciando un grande affare illegale: segnalavano carovane di camion cariche di tronchi che scendevano dalle selve. Si sobbarcavano trasferte fino al capoluogo per denunciare la cosa alle autorità - invano. Qualche villaggio ha cominciato a fare posti di blocco per fermare i camion con i tronchi: i cachiques locali hanno cominciato a distruggere i posti di blocco. Più volte è intervenuta la polizia, ovviamente a difendere i deforestatori. Sono cominciate le minacce di morte a contadini ecologicti, e poi gli ordini di cattura: nel maggio del 1999 l'esercito è andato ad arrestare Rodolfo Montiel e il suo collega Teodoro Cabrera come fosse un'operazione di guerra. I due sono stati accusati di avere armi e droga, sono stati torturati e costretti a formare false confessioni - finché è cresciuta una mobilitazione internazionale, Amnesty international ha emesso appelli, i due hanno ricevuto in carcere il Premio Goldman (detto il Nobel ambientale alternativo). Dopo l'uccisione di uno dei loro difensori, nell'ottobre 2001, la Fondazione Goldman ha pagato un annuncio sul New York Times rivolto al presidente messicano Vicente Fox: solo allora i due sono stati «perdonati» e rilasciati. «Il caso di Felipe Arriaga è molto simile a quello di Montiel e Cabrera», commenta il suo difensore, l'avvocato Mario Patrón, di Tlachinollan - un gruppo per i diritti umani di Guerrero. Ma questo significa che semza una mobilitazione internazinale, Arriaga rischia di restare in carcere a lungo.

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