Lo sfruttamento illegale delle foreste in Camerun assume forme sempre più fantasiose, in cui i confini fra legalità e illegalità si fanno sempre più opachi. Molte operazioni forestali si nascondono dietro permessi di finalizzati a lavori pubblici o a titoli legati a foreste comunitarie o comunali, in teoria destinate ad essere gestite dalle comunità della zona. E' il caso delle foreste situate nel dipartimento di Dzeng, nella Provincia Centrale, dove il sindaco si è accordato con la SEBC, una sussidiaria del gruppo francese Thanry, per cedergli 25.182 ettari di foresta appositamente classificati come "foresta comunale".
Ma le comunità delle aree coinvolte dalle operazioni non sono mai state consultate e si non ci stanno, e non vogliono sentir parlare di una riclassificazione della loro foresta, né di una nuova ondata di sfruttamento massiccio. Hanno inviato una lettera al sindaco, alle autorità e perfino a Presidente della Repubblica: le loro foreste, scrivono gli abitanti, hanno già visto lo sfruttamento commerciale da parte di un'altra impresa, la SAAB. Le conseguenze sono state disastrose: povertà, fame, diffusione dell'AIDS, erosione della struttura sociale. La foresta, già esausta a causa dello sfruttamento dello scorso decennio affronta ora una delicata fase di rigenerazione.


Joomla templates by a4joomla