Una organizzazione criminale coinvolta nella deforestazione illegale su vasta scala, è stata sgominata dalle autorità brasiliani. Il gruppo è responsabile di un danno valutato attorno ai 220 ​​milioni dollari. Sei membri dell'organizzazione, descritta dalle autorità come il "principale devastatore della foresta amazzonica brasiliana," sono stati arrestati dalla polizia nello stato amazzonico del Parà, nell’ambito dell’"Operazione Castagna" (ispirata a un albero protetto considerato simbolo del Rio delle Amazzoni) coordinata dall'Istituto Brasiliano dell'Ambiente e delle Risorse Naturali Rinnovabili (IBAMA), la Polizia Federale, e la procura federale.

 

L'organizzazione è accusata di invadere, abbattere e dare alle fiamme aree di foreste demaniali, poi vendute come aree per piantagioni o pascoli.

Il gruppo ha anche colpito aree nei parchi nazionali, come il Parco Nazionale Jimanxim, nel Para occidentale. Secondo i dati di Global Forest Watch, il parco di Jimanxim perso circa 9.000 ettari di foresta - pari all’ 1,3 per cento - tra il 2001 e il 2013. Ancora non è chiaro quanta di questa perdita dia da attribuirsi alla gang appena sgominata.

I membri dell'organizzazione saranno accusati di invasione di terreni pubblici, furto, evasione fiscale, reati ambientali, falso, cospirazione e riciclaggio di denaro. In caso di condanna, la pena totale potrebbe arrivare ai 50 anni di carcere - anche se la legge brasiliana prevede una pena massima di 30 anni.

Il Brasile a uno dei più alti tassi mondiali di deforestazione. Secondo il Global Forest Watch, il paese ha perduto più di 36 milioni di ettari di foreste tra il 2001 e il 2013, anche se il tasso di deforestazione è calato dell'80 per cento dal 2004, proprio mentre il paese registrava una imponente crescita economica.

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