Roma, 23 aprile 2003 - I paesi del G8 continuano ad alimentare il traffico del legno illegale. E il G8, malgrado le promesse, non agisce.

Oggi Greenpeace, alla vigilia del G8 dei ministri dell'Ambiente che si tiene domani a Parigi, insieme al Centro per l'Ambiente e lo Sviluppo e a Forest Monitor, ha pubblicato nuove prove che evidenziano l'urgente bisogno di una forte legislazione per fermare il taglio e il commercio di legno illegale. Mentre la Commissione Europea si prepara a rendere noto il piano d'azione per contrastare il commercio illegale di legno, le ONG hanno reso noti episodi di taglio illegale su vasta scala in Camerun, di cui si sono rese responsabili tre grandi compagnie olandesi come la Wijma, la Reef e la CIBEC.

Per questo stamattina, attivisti dell'associazione hanno bloccato una nave che trasportava legname nel porto di Scheveningen, marchiando i tronchi con la scritta Legno illegale".
La compagnia del legno Wijma ha usato il permesso di taglio assegnatogli, per effettuare operazioni di taglio illegale in aree al di fuori di tale permesso. Usando le coordinate GPS, le investigazioni hanno portato al ritrovamento oltre che di un ingente quantità di legname abbandonato, anche di una rete di strade illegali usate per il trasporto del legno lungo un area di 14 km/2.
Nel luglio del 2002, le ONG hanno scoperto operazioni di taglio illegale condotte dalla Wijma in un'altra area. Queste operazioni hanno distrutto molte coltivazioni e la Wijma ha ammesso pubblicamente la propria responsabilità in tali operazioni, nonostante non abbia ancora risarcito la popolazione locale delle perdite causate.
Un'altra compagnia del legno, la Reef, si è resa responsabile di operazioni di taglio illegale in aree al di fuori del permesso di taglio concesso. La popolazione del villaggio di Molongo, all'interno della prima area, accusa
la compagnia di non aver mantenuto la promessa fatta di non tagliare al di fuori dell'area assegnata. La popolazione del villaggio, ha interrotto le operazioni di taglio, bloccando le strade per il trasporto con palme e fiori. Le investigazioni condotte hanno portato, anche in questo caso, al ritrovamento di una vasta rete di strade illegali a circa 5 km dal confine legale consentito.
La CIBEC è una compagnia del legno del Camerun, diretta da un olandese.
Uno dei suoi maggiori clienti è la Hupkes, una compagnia di commercio di legname olandese. La CIBEC ha abusato del proprio permesso di taglio in Camerun, per organizzare un commercio su vasta scala di legno illegale con il suo partner europeo.
Tutte queste operazioni di taglio illegale di legno, hanno causato gravi danni ecologici, sociali ed economici. I danni hanno interessato una significativa area di foresta tropicale del Camerun. Tali operazioni hanno
inoltre causato una perdita economica per il governo del Camerun che non può tassare il legname tagliato illegalmente. Queste operazioni hanno inoltre distrutto le principali fonti di sussistenza di numerosi villaggi.
CED, Forest Monitor e Greenpeace hanno chiesto al governo del Camerun di intraprendere un'azione tesa a quantificare i danni ecologici, sociali e fiscali causati dalle operazioni di taglio illegale, e di imporre sanzioni
economiche alle compagnie.
Le ONG chiedono inoltre al Camerun, al governo olandese ed all'Unione Europea di rafforzare la legislazione contro il taglio e il commercio illegale di legno, assicurando che tali norme vengano pienamente rispettate.

 

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