NOTE ESPLICATIVE ALLA DENUNCIA

A - B) Un P.O.A. (Piano Operativo Annuale) é la relazione informativa, fatta alle Autorità di controllo forestale, sui lavori che si compiranno nella parcella annuale (ogni Concessione Forestale é divisa in 20 parcelle e ogni anno il prelievo viene effettuato solo su una singola parcella, con una rotazione per tornare alla prima dopo un ciclo di 20 anni): il nucleo principale della relazione informativa é l'inventario forestale, eseguito dall'ingegnere forestale ( chiamato “Consultore”) per conto dell'impresa concessionaria, in base al quale si chiede l'autorizzazione al taglio di determinati volumi di legname. Questa richiesta viene approvata dall'Autorità dopo un controllo in loco sulla effettiva presenza di questi volumi, sia per quantità sia per specie arboree. Questa approvazione da diritto all'impresa a tagliare, muovere e vendere solo una certa quantità e determinate specie di alberi. Alla fine dell'anno, è previsto un altro controllo sull'ubicazione delle parti restanti dei tronchi (ceppi), per verificare la corrispondenza degli alberi effettivamente tagliati con quelli previsti. I due controlli, il precedente e il successivo ai lavori, sono eseguiti con ubicazione per GPS. Per “vendita di volumi (di legname)” s'intende la vendita, illegale, della documentazione d'impresa (guide di movimentazione) che certifica come propria e legale la quantità/specie di legno descritta nella documentazione stessa: gli operatori illegali ottengono così documenti redatti appositamente per il tipo di legno che prevedono di tagliare in un'altra locazione, o addirittura documentazione “in bianco”, da compilare esattamente in base al legname estratto.
C) Il Consultore/Ingegnere Forestale, per Legge, redige il P.O.A. con il suo inventario (ed altre attività collaterali), lo firma e timbra e dovrebbe esserne responsabile, essendo di fatto l'intermediario tra il Concessionario, l'Autorità e l'eventuale operatore illegale per la “vendita di volumi”: in pratica si tratta di redigere un inventario falso, con “volumi” di legname assenti o esagerati, per consentire la vendita illegale di documentazione d'impresa.
D) l'Autorità di controllo forestale, in generale e specificamente degli inventari, era, per gli avvenimenti descritti, di competenza del Ministero di Agricultura (AG-DGFFS - Direzione Generale Forestale e Fauna Silvestre), decentralizzata nelle Regioni (ATFFS = Autorità Territoriale Forestale e Fauna Silvestre). Dal 1/1/2010 é passata alle Regioni la competenza di controllo; al Programma di Manejo (= Gestione) Recursos Forestales Fauna Silvestre (citata nel punto G della denuncia).
H) La OSINFOR (Organismo di Supervisione delle Concessioni Forestali) é l'istanza superiore di controllo, nazionale, e dipendente direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (come maggiore garanzia di trasparenza e onestà…….); a sua volta diretta emanazione della Presidenza della Repubblica, in base al sistema costituzionale di tipo presidenziale del Perú. La OSINFOR esegue supervisioni “a campione”, sia per annualità che per quinquennio.
La OSINFOR ha controllato il P.O.A. n° 5 della Concessione di Mantuano, riscontrando gravissime irregolarità compiute dal precedente Gerente Generale (quello da me denunciato ai punti B ed E della denuncia) e la conseguente approvazione irregolare e quindi complice del P.O.A. da parte dell'Autorità di controllo Regionale. Avrebbe dovuto emettere una Risoluzione Amministrativa al riguardo, che però un anno più tardi non era ancora stata rilascia. In questo modo è stato favorito l'ex-Gerente (adesso uscito dall'impresa concessionaria ma ancora responsabile civile e penale dei fatti in questione), che gode di ottime relazioni politiche, l'Autorità di controllo di dipendenza (allora) ministeriale, e lo stesso attuale concessionario, che potrebbe utilizzare la Risoluzione Amministrativa di Approvazione (quella irregolare…) del P.O.A. 5 per vendere “volumi” agli illegali. L'inadepienza del OSINFOR nei fatti denunciati é estremamente grave, perché dimostra la connivenza a livello nazionale col taglio illegale di legname, nonostante le dichiarazioni dei Ministri di Agricoltura (da cui dipende tutto il mondo forestale peruviano), dell'Ambiente e di altri Organismi Regionali e Nazionali.

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TESTO DELLA DENUNCIA

Anno del Centenario di Machu Picchu per il Mondo

Iquitos 15/04/2011

A. : Dr. Gallo Zamudio Presidente della Giunta dei Procuratori Superiori del Distretto Giudiziario di Loreto
DA: Francesco Mantuano Gerente Generale di "Operaciones y Exportacioes Amazonicas SAC - OPEXA SAC" Concessionaria forestale: Contratto n. 16-Req/CJ-039-04, Unità di sfruttamento nº 1084; Distretto di Emilio San Martin, Provincia di Requena. Documento di Residenza nº. 000581383.
Questo rapporto contiene 24 pagine di testo e 397 pagine di allegati di documentazione fotocopiata: tutto consegnato in duplice copia; dichiarandomi pronto a consegnare i documenti originali in mio possesso, su richiesta esplicita e formale di questo Ufficio, se servisse a facilitare eventuali indagini.
Nel presentare queste denunce, mi rendo conto della complessità dei temi trattati, ma bisogna tener conto che sono tutti correlati in un unico contesto criminale che pone in rischio la gestione legale non solo della mia azienda concessionaria forestale, ma anche quella complessiva del Distretto Emilio San Martin; a causa del legame inscindibile che unisce l'ambiente naturale a quello sociale e giuridico. Cercherò di essere il più chiaro possibile, considerando un argomento alla volta, cercando di connetterli quando questo non pregiudichi la comprensione del particolare, con la speranza che alla fine si componga un unico quadro.
In sintesi posso segnalare un elenco di argomenti da esaminare:
A) Denuncia di furto di tronchi dall'area del P.O.A. (Piano Operativo Annuale) nº 5 della concessione forestale, appartenenti a OPEXA SAC; e della loro movimentazione illegale nei fiumi Buncuya / Guanache / Ucayali , ad opera del Sig. Mauro Paredes Sandoval, Documento Identità nº 00109901.
B) Denuncia di formulazione irregolare del Piano Operativo Annuale n. 5 della Concessione Forestale OPEXA SAC fatta dal Gerente Generale di allora, Sr. Felice Cosentino Altamore, Documento Identità nº 40260109, e sua dichiarazione giurata falsa in merito alla presentazione del P.O.A. nº 5, con l' intenzione di vendere documentazione di " volume di legname " agli estrattori illegali affinché potessero giustificare amministrativamente il legname ottenuto con la loro azione criminale.
C) Denuncia di redazione e presentazione di rapporti irregolari e falsi del P.O.A. nº 5 della Concessione Forestale OPEXA SAC , da parte del consulente forestale Sr. Victor Raul Noriega Montero, incaricato dall' allora Gerente Generale Felice Cosentino di presentare il P.O.A. nº 5 e compiere questo procedimento amministrativo.
D) Denuncia di ispezione irregolare e falsa al P.O.A. n. 5 della Concessione OPEXA SAC da parte della ATFFS-AG-DGFFS Requena (Autorità Territoriale Forestale e Fauna Silvestre - Ministero AGRICOLTURA - Direzione Generale Forestale e Fauna Silvestre di Requena), con l' approvazione irregolare dello stesso P.O.A. nº 5, al fine di permettere e facilitare la vendita di “volumi di legname” agli estrattori illegali di legname.
E) Denuncia di preparazione e presentazione irregolari e false dei P.O.A. 1, 2, 3, 4 della Concessione Forestale OPEXA EIRL (poi diventata SAC) da parte dell' allora Gerente Generale Felice Cosentino Altamore; e del Sr. Simon Cortegano Chota, consulente forestale per i P.O.A. nº 2 e 3; con la presentazione di dichiarazioni giurate false di Felice Cosentino, sempre con lo stesso intento di vendita di “volumi di legname” per coprire amministrativamente il taglio illegale.
F) Denuncia di ispezioni irregolari e false dei P.O.A. nº 1, 2, 3, 4 della concessione forestale OPEXA SAC da parte della AG-DGFFS-ATFFS di Requena, con l'approvazione irregolare degli stessi P.O.A. , per permettere e facilitare la vendita di “volumi di legname” agli estrattori illegali.
G) Denuncia di ripetuta e impunita estrazione illegale di legname dalla concessione forestaleOPEXA SAC., nonostante le mie denunce al P.R.M.R.F.F.S. (Programma Regionale di Gestione delle Risorse Forestali e Fauna Selvatica) ( dal 01/01/2010, per la Risoluzione Ministeriale -AG 793-2.009 il Governo Regionale di Loreto ha ricevuto le funzioni speciefiche, tra cui le lettere "a"e "q" dell' art. Nº 51 / / Allegato G 1), e al Procuratore Ambientale della Regione Loreto.
H - 1) Denuncia all' allora Direttore della Direzione di Supervisione delle Concessioni Forestali della OSINFOR (Oragnismo di Supervisione delle Concessioni Forestali e Fauna Selvatica ) il Sr. Rios Trigoso, per non avere emesso la risoluzione amministrativa della OSINFOR sul P.O.A. n ° 5 della concessione forestale OPEXA SAC; come anche per il suo successore in carica, il Sr. Hernàn Gutiérrez Merino; essendo passati 11 mesi dalla consegna alla Direzione di Supervisione della relazione di controllo sullo stesso P.O.A. nº 5, che ha riscontrato gravi irregolarità.
H - 2, 3, 4) Osservazioni circa l' atteggiamento della OSINFOR sui fatti riportati in questa serie di denunce.

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PUNTI A - B) il 25 maggio 2010, la società OPEX SAC (il Sr. Felice Cosentino, era allora Gerente Generale e io stesso Gerente Commerciale, i due rappresentanti legali) firmó un contratto per vendere legname ancora da tagliare alla impresa di estrazione di legname del Sig. Mauro Paredes legname Sandoval, che vive a Pucallpa (Regione Ucayali), numero di carta di identità 00.109.901, con sede legale c. Pevas 384 - Iquitos, RUC n. 10.001.099,014 (annesso A-1), lavoro che detta impresa ha iniaziato nel mese di luglio e protrattisi solo otto (08) giorni, sospendendosi, così sostenuto dal Paredes, per la mancanza di acqua nel fiume Buncuya che avrebbe impedito il movimento del legno (annesso A-2). Il fatto stesso è molto strano, perché tutti sanno che a Luglio la portata dei fiumi é scarsa, soprattutto in un piccolo fiume che dipende dalle precipitazioni locali, e dato che la stagione precedente era stata molto asciutta, anche nel suo corso annuale normale, essendo un r. Buncuya in secca sia al momento della sottoscrizione del contratto sia al momento dell'ingresso della impresa di Paredes : infatti il suo gruppo di lavoro, con un trattore forestale, era stato bloccato sulla riva della concessione forestale, al villaggio di “Victor Raul” proprio a causa della secca. Inoltre, i “madereros” nel mese di Luglio solo si accingono al lavoro di tagliare gli alberi, fino alle piogge di Dicembre, preparandosi a diversi mesi di siccità.
In realtà, il Sig. Paredes, dopo soli 8 giorni di lavoro, voleva solo creare una finzione di lavoro per ottenere dalla concessionaria OPEXA SAC, esplicitamente e ripetutamente spalleggiato dal Gerente Generale Felice Cosentino, la documentazione di movimentazione del legname (chiamate “Guide”), in più firmata "in bianco", cioè, senza che fosse redatta dalla società OPEXA, per giustificare il legname che stava, o prevedeva, tagliare illegalmente nel territorio recentemente titolato della Comunità Nativa locale, il villaggio di Victor Raul (ma ancora senza Piano Generale di Lavoro e permessi vari necessari); o più facilmente in altre aree nel bacino del fiume Buncuya/ Guanache, nella zona di Tamanco, vicinissima al rio Ucayali, dove c'è abbastanza acqua per estrarre legname anche nella stagione secca, che, si lamentava il Paredes, gli impediva di estrarre i tronchi da dove aveva lavorato nel POA 5 - OPEXA: alla fine, perché voleva così urgentemente le “Guide” se il "suo" legname legale era bloccato nel POA nº 5 in secca e non avrebbe potuto muoverlo?

Chiaramente io mi opposi a questa grave irregolarità, impedendo il rilascio di qualsiasi “Guida” di OPEXA, sotto la minaccia di denuncia per il Gerente Generale Cosentino e Paredes, oltre a presentare al Programma Regionale per la Gestione delle Risorse Forestali e Fauna Silvestre (PRMRFFS) una richiesta di rapida informazione di emissione di Guide di Movimentazione sotto il nome di OPEXA SAC timbrate da questo Ufficio, nel caso eventuale che Cosentino, tanto esplicitamente favorevole a dare le Guide al Paredes, avesse copie di Guide vuote (annesso A-3).
Inoltre, negli ultimi giorni di Maggio / inizio di Giugno era stata compiuta nel settore del POA (Piano Operativo Annuale) n º 5 della Concessione OPEXA, lo stesso coinvolto nel contratto OPEXA SAC - Paredes, un controllo amministrativo da parte della OSINFOR - Iquitos (annessi B -1) e mi sembrava almeno assurdo che la impresa OPEXA procedesse a vendite di legname prima di conoscere i risultati di questo controllo, anche se il Gerente Cosentino, che a suo tempo si era fatto carico della formulazione del Piano Operativo Annuale n° 5 viaggiado in concessione con personale dell'azienda, mi assicurava che il P.O.A. 5 era stato formulato << in maniera perfetta, riferenziando ogni albero con GPS, senza alcun errore, potendo sostenere qualsiasi controllo>>. Bisogna notare che Cosentino né mi aveva avvertito della lettera in data 30/04/2010 della OSINFOR che comunicava il controllo per la fine di maggio. (annesso B-2)

La OSINFOR di Iquitos, l'organismo esecutore della supervisione, ha ritardato la consegna della relazione di supervisione al 15 settembre, e solo dopo mie ripetute richieste (annesso B-3), quando anche il Gerente Cosentino, non potendo più mantenersi estraneo alla vicenda senza creare sospetti, chiese alla OSINFOR - Iquitos la consegna della relazione di controllo; dalla quale è risultato che il POA 5 era stato formulato abbondantemente in modo incompleto e inesatto, mancava tutto il necessario "lavoro sul campo" ed alla pagina 16 / Punto 10 - Raccomandazioni, letteralmente dichiarava: << il documento tecnico (POA), con carattere di dichiarazione giurata, contiene informazioni false depositate presso la ex- ATFFS di Requena da parte del concessionario>> (annesso B-1). Questa definizione di POA 5 come completamente falso e incorretto fu negata da Cosentino, persino di fronte al testo della relazione ricevuta dalla OSINFOR; della quale relazione mi assicurava di avere un' altra redazione, che chiaramente non mi ha mai presentato, consegnatale dall'Ingegnere Hugo Paima, lo stesso che aveva compiuto la supervisione, dalla quale sarebbe risultato che il POA 5 era stato riscontrato come completamente corretto .!.... in un tentativo "disperato" (...non c' é altro termine ...) che io accettassi la consegna delle Guide al Sig. Paredes, che ancora le richiedeva con insistenza; cosa del tutto impossibile anche perché avrebbero dovuto essere "in bianco” e quindi totalmente fuori della legge.
L'intera complessa questione si spiega con il fatto che Cosentino, approfittando del fatto che io mi trovavo in viaggio nei giorni in cui l'Ingegnere Paima era tornato dalla supervisione, mi aveva detto al mio ritorno che detto ingegnere gli aveva chiesto una “tangente/bustarella” di 10.000 Soles (circa 3.500 dollari USA) per presentare una relazione di monitoraggio del tutto positiva sul POA 5 (... quindi praticamente ammettendo che il POA 5 non fosse esente da problemi), somma che il Sig. Paredes si era offerto di anticipargli a patto che gli fosse rimborsata attraverso l'estrazione del legname in base al contratto OPEXA - Paredes.
Tutte circostanze di cui non potevo avere alcuna certezza, né, comunque, sarebbero state una giustificazione per la presunta consegna della "mazzetta" e/o per la eventuale consegna delle Guide in bianco, essendo in realtà il tutto motivato dalla ricerca ("disperata" anche qui) da parte del Cosentino, di denaro per le pesanti spese della sua campagna elettorale per la carica di Sindaco del Distretto dell'Alto Nanay (Regione Loreto); carico che, sia detto come informazione, è riuscito ad ottenere, divenendo, dal 01/01/2011, nuovo Sindaco di tale Distretto.
Di fronte alle ripetute bugie ed al comportamento "disordinato" del Cosentino, gli inviai una “Lettera Notariale” (annesso B-4) in cui gli chiedevo ragione del suo operato sul POA 5 e anche di darmi le copie di tutta la documentazione aziendale, anche quella relativa agli anni precedenti al mio ingresso nella società; cosa che è accaduta in data 10/09/2008, dopo che la impresa completasse il suo lavoro nel POA n° 4, diventando così il POA n°5 il primo di mia pertinenza comune, e di responsabilità conseguente nella impresa SAC.
Ma anche qui Cosentino non mi aveva avvertito che in precedenza c'era stato un furto in casa sua (annesso B-5), nel quale i ladri avevano sottratto una scatola di cartone di una stampante da computer, che in realtà conteneva tutte le fatture OPEXA e (guarda caso ! ) il registro degli acquisti e delle vendite: un fatto che non è possibile escludere, anche se è strano che i ladri non si accorgano di portarsi via 10 kg. carta e non una stampante! Resta il sospetto che Cosentino abbia voluto nascondere le fatture false relative alla vendita falsa del legname dei POA precedenti (1 º 2 º 3 º 4 º), perché aveva intuito che io, alla fine, ero diventato sospettoso circa suo atteggiamento nei confronti della società e mio: in data 11/08/2010 gli avevo inviato una Lettera Notariale relativa ad altri problemi con un'altra società che avevamo in comune (F & F Inversionistas SAC), e anche in quel caso gli chiedevo di consegnarmi tutti i documenti aziendali (annesso B-6). Va rilevato che questo Gerente Generale tanto disattento, che teneva le fatture della sua azienda in un contenitore di cartone nella sala ingresso della casa, "pronto a furto”, non si è preso la briga di chiedere alla SUNAT (Ufficio Finanze) le copie di questa indispensabile documentazione.
Per rimanere al tema principale del PUNTO A), è chiaro che qualsiasi movimentazione di legname dal POA 5 diventava assolutamente impossibile, nonostante le lamentele del Sig. Paredes, che pur comprendendo la mia decisione nel non consegnare le Guide, esigeva il rimborso del denaro "anticipato" al Cosentino. La OSINFOR, per conto suo, si dichiarata disponibile ad aspettare che il POA 5 venisse riformulato, sottoposto ad una nuova ispezione da parte della ATFFS-Requena, e poi a una nuova supervisione OSINFOR; ma questo solo in conversazioni telefoniche, effettuate negli uffici della OSINFOR di Iquitos, con funzionari della OSINFOR - Lima, senza che io potessi ottenere una Risoluzione Amministrativa ufficiale.
In data 28/10/2010, su la mia esplicita richiesta, Cosentino usciva dalla impresa OPEXA SAC, dimettendosi dall'incarico di Gerente Generale, assunto da me, e passando le sue azioni a me e ad un' altra persona di mia fiducia, così come risulta dall'Atto Notarile redatto dal Notaio Gilberto S. Armias Vela (annesso A-4). Forse questa la mia decisione, come altre, potrebbe essere stata "ingenua", ma era dettata dal desiderio di liberare, prima di tutto, l'ambiente d'impresa dall'attuazione illegale del Cosentino e impedirgli di poter attuare ancora in maniera dannosa per la società ed i miei interessi.
Durante i mesi successivi, nella vana attesa della Risoluzione Amministrativa della OSINFOR che mi chiarisse ufficialmente la posizione della mia azienda, cercai di trovare un finanziatore per la riformulazione esatta e come da legge del POA 5; vista la mia impossibilità economica, anche a causa della impossibilità di lavorare il POA 5. Ma mi resi conto che qualsiasi investitore onesto non avrebbe investito il proprio denaro nel commercio del legname, a causa dell'instabilità del settore, preda del sistema degli estrattori illegali. La rete dell'illegalità non si limita agli operatori in foresta, ma si estende ai finanziatori intermedi, alle entità di monitotraggio,  all'industria dell'esportazione; tutte categorie che trovano nell'illegalità una garanzia di "flessibilità" alle richieste del mercato, sia nazionale che internazionale, superando così le rigide limitazioni delle concessioni forestali che impediscono un approvvigionamento sicuro per le specie e le quantità richieste dal mercato, secondo la convenienza.
Non è possibile escludere contatti di questa vera e propria mafia, con diversi organismi amministrativi,, tanto che risulta difficile individuare i funzionari corrotti.
Vista la l'impossibilità di trovare un finanziatore, cercai anche di raggiungere un accordo con il Paredes stesso, affinché finanziasse la riformulazione del POA 5 in cambio di una "esclusiva di lavoro", questa volta legale, nella mia concessione forestale, molto ricca di legno e posizionata comodamente per le movimentazioni e le esigenze del Paredes. Quest'ultimo però non ha ritenuto  vantaggiosa l'offerta di un prelievo legale, e a metà di febbraio 2011, il Sr. Paredes, in attesa che l'acqua del fiume salisse, ha inviato i suoi lavoratori in concessione per procedere alla movimentazione del legname tagliato l'anno scorso, anche se senza le “Guide di movimentazione” OPEXA SAC, evidentemente sostituendole con le Guide di concessioni forestali situate a monte nel fiume Buncuya o provenienti da altri luoghi, data la completa mancanza di controllo sulle zattere di tronchi che scendono lungo il r. Buncuya / Guanache e arrivano a Tamanco (r. Ucayali), dove la “tangente di libero transito”, è notoriamente stimata a 500 Soles (meno di 200 dollari USA) da consegnarsi ad una delle Autorità locali.
Queste autorità sono due:
1) il locale commissariato della Polizia Nazionale, che cronicamente manca di imbarcazioni, benzina e personale, essenziali per muoversi dalle strette rive del rio Buncuya/Guanache, in Tamanco stessa, per vedere le zattere di legno scendere e fermarsi lì, in attesa di acquirenti e/o guide di mobilizzazione.
2) il locale ufficio del governatore, Sr. Roberto Rios, che certamente per una semplice ma ripetuta coincidenza, ho sempre e solo visto preoccuparsi del suo piccolo negozio di alimentari, senza mai alzare lo sguardo alle rive piene di tronchi appena sotto la sua abitazione/negozio.
Inoltre lasciando la cura di qualsiasi atto amministrativo di sua stretta pertinenza al Sr. Angel Maldonado Pezo, da tutti considerato il suo segretario; non conoscendo io però se tra le funzioni ufficiali di questa persona, sia inclusa quella anche quelle di firmare, timbrare e ricevere denunce, come mi è accaduto nel novembre 2009, quando ho presentato una denuncia di taglio illegale di legname nella mia concessione, il giorno dopo averlo fatto a Requena, sede della ATFFS, competente ufficio AG-DGFFS (Ministero di Agricoltura- Direzione Generale forestale Fauna Silvestre).

Scusandomi per la lunghezza della mia esposizione, concludo questi PUNTI A e B, considerando che la rimozione dalla mia concessione forestale del legname senza “Guide di mobilizzazione”,  parte di essere una gestione irregolare del Sig. Paredes, che costituisce un vero e proprio furto, poiché Sig. Paredes ha il diritto ad estrarre il legname, ma sempre con il consenso e il controllo di OPEXA SAC, ossia con la presenza di personale lavorativo di OPEXA e la consegna delle “Guide”; cosa quest'ultima ho rifiutato. In qualità di Gerente Generale ritengo più corretto giuridicamente e utile per l'azienda farmi carico della rottura del contratto eventualmente rivendicato dal Paredes in una adatta sede giudiziaria, piuttosto che rendere l'impresa complice della falsificazione del POA 5 attuata dall'allora Gerente Generale, Felice Cosentino; cosa che porterebbe alla revoca del diritto di concessionamento ed eventualmente a responsabilità civili e penali. Per questa ragione chiedo che si verifichi a carico del Sr. Cosentino, per la dichiarazione giurata falsa sulla formulazione del POA 5 completamente al di fuori delle richieste legali e la presentazione un POA 5 completamente incorretto. Chiedo anche di agire contro Mauro Paredes Sandoval, secondo quanto segnalato alla Procura Ambientale di Loreto, e al Programma Rregionale di Gestione delle Risorse Forestali e di Fauna Silvestre di Loreto, e alla OSINFOR- Loreto, in date 22-23/02/2011 (annesso A 5).
_PUNTO C) Questo è un argomento molto più importante di quello che possa sembrare a prima vista, quello della responsabilità del “Consultore Forestale” (l'ingegnere che ha il compito di progettare e redigere i Piani Operativi Annuali - POA - della Concessione; e dirigerne la attuazione in loco) nelle pratiche legali relative alla presentazione di un POA : non si può considerare di fatto la sua funzione solo come quella di un semplice “redattore materiale” della pratica amministrativa; come se fosse un segretario o un impiegato della impresa concessionaria forestale. La partecipazione del Consultore Forestale è primaria già dall'inventario forestale attuato nel campo, essendo il motivo per il quale si richiede che sia un “Ingegnere Forestale” iscritto nell'apposito Registro INRENA (l'entità che fino a poco tempo fa controllava i lavori forestali); ampliandosi a tutta una serie di adempienze tecniche che solo l'abitudine alla incredibile impunità vigente nel mondo forestale può considerare come “inutili” o “secondarie”.
Questo è un argomento sempre presentato dai pochi Concessionari Forestali che vogliono lavorare secondo la Legge, in tutte le occasioni di contatto con le Autorità di livello Legislativo; dato che i rilevamenti tecnici nel campo sono indubbiamente la base della legalità di un POA, e di conseguenza anche la sua presentazione ufficiale alle apposite Autorità, dato che questa dichiarazione è quella che si paragona ai risultati delle ispezioni e supervisioni. Se mi si permette un esempio, sarebbe come quando un impresa costruttrice affida e consegna per contratto la progettazione di un edificio ad uno Studio Ingegneristico; il quale viene considerato responsabile, insieme all'impresa, di eventuali danni conseguenti a difetti riconducibili al progetto e non solo alla semplice costruzione effettiva.
Il fatto è che la rete mafiosa del legname illegale ha bisogno anche di questo elemento fondamentale, quello dei “Consultori”, perfettamente organico a tutti gli altri; specialmente alle connessioni tra Concessionari disonesti e Amministrazioni/Autorità corrotte; costituendo, questo anello della catena, l'intermediario di distribuzione delle false “Guide di mobilizzazione del Legname” e dei volumi di legname pronti alla vendita. La questione è ancora più grave se consideriamo che, per esempio, nella Regione Loreto ci sono molti pochi Consultori Forestali iscritti ufficialmente al Registro, essendo tutti gli altri solo “Consultori di fatto” che redigono i documenti sottoponendoli dopo alla firma dei Consultori ufficiali, che non sanno nulla della reale
Il risultato è che il POA 5 presentato sotto dichiarazione giurata dal passato Gerente Generale di OPEXA SAC, il Sr. Cosentino, è << elaborato e approvato dal Consultore Forestale Ingegnere Victor Raul Noriega Montero, con iscrizione nel Registro dei Consultori di INRENA nª 267, data 26/06/2008>> : così riporta la Risoluzione Amministrativa 064-2009-AG-DGFFS-ATFFS di approvazione del POA 5 (anesso C-1); nel quale, tra l'altro, appare con nº Registro CIP 10358, quando nelle pagine del POA 5, firmate e timbrate da lui stesso, appare il timbro con il numero CIP 22099 (anesso C-2).
Un Consultore che io non ho mai visto e che di sicuro non ha mai visitato di persona la Concessione, limitandosi a firmare quello che gli diceva un'altra persona della quale evidentemente aveva fiducia; non dimenticando comunque di riscuotere il suo onorario professionale dall'impresa OPEXA - o più facilmente la sua percentuale sulla “vendita di volumi”. In ogni caso, l'ingegnere forestale è comunque responsabile della sua firma, che dovrebbe garantire l'impresa e le Autorità della esattezza dei dati riportati nella pratica amministrativa del POA 5 - OPEXA SAC. Quindi chiedo a questa Procura Ambientale che sia considerata anche questa denuncia contro l'Ing. Victor Raul Noriega Montero.

PUNTO D) Dato che qualsiasi POA deve essere ispezionato dalla AG-DGFFS-ATFFS di pertinenza provinciale, anche il POA 5 di OPEXA fu presentato alla sua approvazione, nell'atta di Requena; non mancando però particolari da chiarire: secondo la Risoluzione Amministrativa nº 064-AG-DGFFS-ATFFS-REQUENA del 21/12/2009 (annesso C-1), in data 08/06/2009, il Sr. Cosentino presentò il POA 5; quando secondo il Rapporto Tecnico dell'Ingegnere Ispettore, Roy Robin Hoyos Trigoso, il POA 5 era stato presentato dal Cosentino nel giorno 01/06/2009 (annesso C-2). Il giorno 08/06, in realtà, si consegnava alla ATFFS di Requena la copia di una lettera, con data 29/05/2009, all'Ing. Reden Suarez Gonzales, Amministratore Tecnico della AG-DGFFS-MINAG (Ministero Agricoltura) di Iquitos, nella quale Cosentino affermava che stava aggiungendo due esemplari della pratica del POA 5 (orginale e copia… ma perché l'originale, che doveva essere presentato solo a Requena?) più una copia digitale (annesso D-1). Nel giorno 01/06 era stato consegnato a Requena la stessa pratica del POA 5, all'ing. Enrique Montes Salazar, Amministratore Tecnico ATFFS-Requena, però con una firma di Cosentino falsa, se paragonata a quella della consegna del giorno 08/06 (che io stesso conosco molto bene avendo visto decine di sue firme ed averne molte negli atti legali tra di noi; ed appare anche in vari annessi a queste note, perfino legalizzata dal Notaio Pubblico: annesso A-1, ecc.), addirittura con impronta digitale, indistinguibile (annesso D-2). (in Perù, la firma deve essere accompagnata da impronta digitale). Altre falsificazioni di firme, dato che quasi sicuramente sono due, si trovano nell'annesso E-F 10 A.
Chi abbia potuto falsificare questa firma di Cosentino non è dato saperlo con certezza, però forse lo stesso Ladislao Reategui Caiña, carta d'identità nº 05413372 che ritirò la Ricevuta di Notificazione nº 080-2009-ATFFS-Requena, data 22/12/2009 (annesso C-1), nella quale si comunicava a Cosentino la approvazione del POA 5 mediante la Risoluzione Amministrativa nº 064-2009 di cui sopra, a firma dell'Amministratore Tecnico ATFFS-Requena, Ing. Henry Martin Lagunas Pilco, dato che Montes Salazar si era nel frattempo trasferito a un altro lavoro, di carattere privato, come Consultore Forestale (!). Questo Ladislao Reategui era di fatto il normale incaricato di OPEXA in Requena, e uomo di fiducia del Cosentino; tanto di fiducia che fu scacciato a fucilate dalla Comunità Nativa di Victor Raul, ubicata dentro la Concessione Forestale, con l'ingiunzione di << non tornare mai più.!... tu e il tuo “capo”! >> (evento molto meglio spiegato nel PUNTO G di questa denuncia).
Chiunque abbia falsificato la firma di Cosentino alla consegna della pratica del POA 5 alla ATFFS-Requena, che Cosentino avesse nozione di questo la logica lo fa pensare; sia poiché nessuno ha interesse a consegnare una pratica amministrativa di altri solo per divertimento, falsificando la firma; sia perché Cosentino comunque avrebbe consegnato la “sua” pratica a Requena (non solo a Iquitos), non sapendo che qualcuno, anonimamente, lo stava anticipando; e si sarebbe accorto di questa consegna estranea e l'avrebbe denunciata, o almeno così avrebbe dovuto…. Inoltre Cosentino era molto ben conosciuto negli uffici ATFFS-Requena e nessuno avrebbe accettato una firma da un'altra persona che si spacciava per Cosentino….
Tutto questo rivela la “familiarità” del Cosentino negli uffici della ATFFS-Requena e con i “meccanismi amministrativi” colà vigenti; che si concretizzarono nella irregolare approvazione del POA 5 da parte della AG-DGFFS-ATFFS-Requena, mediante la ispezione attuata dall'Ing. Hoyos Trigoso e dallo stesso ufficializzata nel Rapporto Tecnico nº 12-2009-AG-DGFFS-ATFFS-Requena/rrht, visto, timbrato e firmato dal nuovo Amministratore Tecnico Henry Martin Lagunas Pilco (annesso C-2), evidentemente velocemente adattatosi agli usuali “meccanismi amministrativi” colà vigenti.
Che la approvazione del POA 5 OPEXA non fosse regolare, lo dimostrano le gravi irregolarità riscontrate dalla supervisione OSINFOR, organismo di controllo (annesso B-1), dalla quale risulterà l'evidenza di quanto affermo: il POA 5 era stato approvato proprio per permettere e facilitare la “vendita di volumi” all'allora Gerente Generale di OPEXA SAC, il Sr. Cosentino, molto ben “coinvolto” nell'ambiente amministrativo di Requena; non essendo possibili tante e tali gravi irregolarità solo per errori umani, distrazioni o stanchezza”.
Anticipando l'ineludibile esame tecnico della pratica del POA 5 OPEXA (annesso C-2) e del rapporto di supervisione OSINFOR (annesso B-1) da parte di questa Procura Ambientale, solo mi permetto di segnalare tre piccoli particolari, indicativi:
---- nei giorni seguenti all'approvazione del POA 5, ricevetti varie telefonate di sconosciuti che mi chiedevano di <<comprare volumi>>; cosa che Cosentino mi confermava, ridendo, che succedesse anche a lui, <<senza sapere perchè>>. Alla fine, oppresso dalle spese della sua campagna elettorale, pretese che si consegnassero le Guide di Mobilizzazione in bianco al Paredes. Uno di questi “sconosciuti telefonici”, molto gentilmente, perfino mi spiegò, essendo io un completo neofita forestale, che gli alberi della specie Capirona (abbondantemente presenti nel POA presentato da Cosentino e approvato dalla ATFFS-Requena) crescono sulle rive alluvionali dei fiumi; e, anche senza mai essere stato nella mia Concessione, mi poteva assicurare che lì non ce n' era neanche uno, essendo tutta “terra ferma” di conseguenza i 1.526 metri cubici di Capirona ubicati e ispezionati nel POA 5 gli interessavano molto, come “volumi”! La totale mancanza di Capirona è  una tra le molte irregolarità segnalate dalla supervisione OSINFOR.
---- nel Rapporto Tecnico nº 12-ATFFS-Requena, a firma dell'Ing. Hoyos Trigoso, però con evidente responsabilità amministrativa del suo superiore, l'Amministratore Tecnico Ing. Lagunas Pilco, si specifica ripetutamente la presenza di alberi della specie Capirona, nella misura, numero e ubicazione segnalati nella pratica del POA 5 presentato e ispezionato; addirittura si raccomanda di concedere solo 1.526 metri cubici invece dei 1.607 richiesti nella pratica con firma Cosentino e Noriega; con la pretesa di spacciare, con questa ingannevole esattezza tecnica, un lavoro accurato di ispezione e misurazione! Nello stesso Rapporto si aggiungono varie fotografie del “lavoro” effettuato nell'ispezione (tutte con firma dell'Ing. Ispettore), e ce ne sono due che ritraggono due alberi di Capirona: scattate tanto male che provano ben poco (annesso C-2 ; fotografie 32 e 33)
---- il “mistero” di questa Capirona tanto ricercata negli ultimi anni (dopo le depredazioni selettive attuate su altre specie arboree) mi si chiarì definitivamente quando un mio conoscente iquiteño, Funzionario Pubblico in pensione, che aveva partecipato al processo amministrativo del concessionamento forestale, mi raccontò che nel disegnare le aree concessionabili erano state escluse quelle lungo rive dei grandi fiumi, per alcuni chilometri (per proteggerle dall'erosione da disboscamento), escludendo così la enorme maggioranza dei boschi di Capirona dal taglio legale: con la scarsezza di altri tipi di legname dovuta alla depredazione generalizzata, la Capirona (che non era mai stato considerato un legno di pregio…) si è trasformato di colpo in una specie pregiata, però in pratica illegale (trovandosi fuori dalle zone di sfruttamento concessionate…); e quindi adesso ricercatissima, così come sono ricercati i “falsi volumi amministrativi” utili a coprire il taglio illegale…. Mi diceva, questo mio conoscente: << quando vedi Capirona puoi stare quasi sicuro che sia illegale, lei e chi la sta muovendo o vendendo.!...>>; << e i “boschi locali” (boschi pertinenti alle Comunità Native e Contadine).?...>> gli risposi… <<di fatto sono “la nuova frontiera” del taglio illegale>> e mi fece il nome di un noto “Industriale Maderero” di Iquitos,, nome che preferisco con fare, non avendo prove, ma che a Iquitos è sinonimo di “molte cose”…..
La sensazione che ebbi quando ricevetti il Rapporto della supervisione OSINFOR, ricordandomi le telefonate accennate più sopra, fu che evidentemente le varie pratiche amministrative dei POA si trovano all'esame attento e calcolatore di diversi “madereros” illegali interessati alla vendita dei volumi, con la compiacente distrazione di una Amministrazione corrotta e gestita dai Consultori Forestali, elaboratori e redattori dei POA.
PUNTO E - F) La completa mancanza di fiducia verso il Sr. Cosentino, “vecchio e fidato amico di gioventù”, che risulta da questi fatti, chiaramente si amplia a tutta la gestione che Cosentino condusse riguardo la Concessione Forestale OPEXA, precedentemente EIRL, eppoi SAC.
Che io sappia e possa “ricostruire”, non si lavorò mai nella Concessione OPEXA, dato che si organizzò (con i miei soldi) il primo lavoro 2 o 3 mesi dopo il mio arrivo in Perù (metà Ottobre 2007) per farmi socio di OPEXA EIRL (ma questo si è verificato solo un anno più tardi, per i continui e sospetti ritardi di Cosentino, nonostante io avessi finanziato la Concessione già dall'Italia, per fiducia nell'“antica amicizia”….): si mandarono 2 gruppi di lavoratori per costruire l'accampamento principale ed iniziare il prelievo del legname; accorgendomi solo più tardi, per la mia scarsa conoscenza di circostanze e regolamenti, che l'accampamento si ubicava in un'area completamente fuori dal 1º Piano Quinquennale/blocco di 5 POA, quello vigente (anche se utile come punto “ d' arrivo” in Concessione, però molto distanziato dai POA 3, 4 e 5, quelli da lavorare); e l'eventuale lavoro si pianificava nel POA 3, in un' area completamente fuori dalle modeste capacità técnico-lavorative dell'impresa OPEXA, che non dispone di trattori forestali e l'area del POA 3 è assolutamente impraticabile per il lavoro manuale con argani portatili, dovendo muovere tronchi per chilometri tra aspre colline, e addirittura attraversando la parte inondata di una grande laguna (annesso E - F 1c, d, e ); la stessa zona che nel Rapporto di Ispezione del POA 5 (attuata solo camminando, senza necessità di muovere tronchi.!...) si segnala non aver potuto ispezionare << perché inondata >> (annesso E - F nº 2), nella stessa stagione nella quale, solo ipoteticamente, si lavorò il POA 3 (con 223 m.cubici di Capirona in piena altura, quando nel Piano Generale de Gestione Forestale del 1º quinquennio (2.214) la Capirona risulta in 118 m. cubici ! (annesso E - F nº 3; lo stesso aggiunto anche al Rapporto di supervisione OSINFOR, annesso B 1, come annesso proprio al Rapporto è il nº 10 pag. 29).
È importante segnalare che nel 2008 piovve, cosa che ricordo bene come il mio approccio alla realtà climatica locale - e comunque questa laguna non è rifornita d'acqua non dai piccoli fiumi o torrenti che le corrono vicino senza raggiungerla (frutto di una particolarità geologica), ma da sorgenti del gruppo di aspre colline che dicevo prima, le quali ricevono un rifornimento idrico sotterraneo proveniente dagli strati geologici profondi, indipendente dal regime pluviometrico; rimanendo quindi il terreno sempre abbastanza umido anche in stagione secca, tanto da per essere impraticabile al trascinamento manuale dei tronchi per uno o due chilometri, tra i particolari boschi acquitrinosi del posto e pantani aperti ma pieni di erbe acquatiche. Insomma, è impossibile estrarre tronchi in maniera manuale dai POA 3 e 4 della Concessione: esaminando le mappe che aggiungo tra gli annessi (speciealmente E - F 1-e, con la ubicazione dei POA), chiunque abbia la minima idea dell'ambiente del bosco e del lavoro forestale arriverebbe alla stessa conclusione.
È solo una supposizione, ma ipotizzerei che il legname possa essere stato estratto verso il torrente Shincuya (stesso annesso), evitando la laguna, però sempre con la stessa impossibilità di attraversare alture per vari chilometri, e senza trattore forestale! Inoltre il torrente Shincuya solo sporadicamente ha un flusso idrico capace di trasportare tronchi, e solo dopo diversi giorni di pioggia; e bisognerebbe costruire lì alcune piccole dighe successive per creare piccoli “ripieni idrici” nei quali muovere, pazientemente, i tronchi verso il fiume aperto più a Nord, a valle, che permetta la movimentazione di zattere di tronchi (difficoltà queste che escludono anche eventuali lavori nel POA 2) (stesso annesso). Tutta questa organizzazione lavorativa era assolutamente assente, non ci fu mai e comunque era fuori dalle possibilità dell'impresa OPEXA.
Alla fine sono le stesse difficoltà che impediscono agli estrattori illegali, anche se mai indagati e disturbati, di estrarre il legname che tagliano nell'area del torrente Shincuya, attività che li obbliga a rimanere per mesi interi in zona, aspettando le brevi occasioni di pioggia che permettano di ingrossare i fiumi. Solo rimane la possibilità di piccoli lavori di estrazione nel POA nº 1, molto vicino alle rive del fiume Buncuya e in un terreno più adatto al lavoro, ma sempre con la difficoltà data dalla distanza di quasi due chilometri dalla riva, comunque problematica per il trascinamento manuale dei tronchi.
Inoltre, per questo POA 1 ci furono comunque dei problemi; che non ho mai potuto ricostruire e chiarire; tanto che in data 14/10/2009, nell'occasione di lavori molto poco chiari ordinati da Cosentino in questa zona, mi vidi obbligato ad inviare a Cosentino una Lettera Notarile (annesso E - F nº 4) per scindere le mie responsabilità dal suo operato riguardo questo POA 1.
In tutti i casi, analizzando i documenti gentilmente lasciati dai “ladri in casa di Cosentino”, quelli che lui stesso mi consegnò alla sua uscita dall'impresa OPEXA SAC, si notano varie contraddizioni:
Nel POA 1:
--- nel Rapporto nº 01-2004-OPEXA (annesso E - F 8 a), presentato sotto forma di “dichiarazione giurata”, c' è una lista di legname da tagliare dove si vede l'onnipresente Capirona con 320 m.cubici (m.3) (quando il Piano Generale di Gestione, annesso E - F 3, relativo a tuto il 1º quinquennio, la Capirona ha 118 m.3); inoltre appare la Caoba con 160 m.3 (assente nel Piano Generale; e sicuramente tutta tagliata negli anni precedenti al concessionamento forestale, quando era vigente il perverso sistema dei “1.000 ettari annuali”); Rapporto approvato dalla ATFFS-Requena (annesso E - F 8 b). ( Il sistema dei 1.000 ettari annuali era praticamente un “concessionamento annuale” di questa quantità di superficie; segnalata dall'impresario al Ministero di Agricoltura e, nella pratica, sistematicamente concessa, senza verifiche e controlli di alcun tipo.!... l'effetto distruttivo che provocava sul bosco era tale che l'opinione pubblica internazionale riuscì ad ottenere che il Perù modificasse questa norma ed iniziasse il concessionamento forestale per 40 anni rinnovabili di superfici fisse, con tutta una serie di limiti ed obbligazioni rimasti solo sulla carta: questa “facciata” serve a coprire la effettiva continuazione della depredazione impunita, attuata attraverso il taglio illegale “protetto”)
--- nel Rapporto 02-2005-OPEXA (annesso E - F 9 a) figurano il Lagarto

Caspi con 400 m.3, Zapotillo con 315, Mashonaste 319, Utucuro 319, Capinurì 638, Violeta 400, Palisangre 598, Charapilla 499 (tutti assenti nel Piano Generale del 1º quinquennio); Rapporto approvato dalla ATFFS-Requena (annesso E - F 9 b).
--- nel Rapporto 03-2005-OPEXA (annesso E - F 10 a) la ambita Capirona figura con 800 m.3, la Caoba (altra?) con 129, lo Shihuahuaco con 600 (nel Piano Generale del 1º quinquennio ci sono solo 152 m.3), il Lagarto Caspi con 500 (assente nel Piano Generale del quinquennio); Rapporto approvato dalla ATFFS-Requena (annesso E - F 10 b).
--- un fax multiple di OPEXA EIRL alla INRENA-ATFFS-Requena, in data 29/08/2006 (annesso E - F 8 a/1), con una tabella di volumi di legname che si richiedono per la loro mobilizzazione dove appare la Capirona con 420 m.3, la Requia con 300 (in tutto il quinquennio ce n' è 351… vedere annesso E - F 3), il Lagarto Caspi con 200 (nel 1º quinquennio neanche un metro cubico…), il Palisangre con 200, l'Estoraqui 300 y l'Utupuro 100, che neanche appaiono nella Risoluzione Amministrativa INRENA - annesso E - F 3; e Naranjo Podrido con 200 (nell'annesso E - F 3 ci sono solo 161 m.3): c' è da notare que sono tutti numeri tanto raramente “rotondi”.!...
Questa stessa richiesta di mobilizzazione (annesso E - F 8 a/1 bis), sempre a firma Cosentino però diversa da quella del fax, è ripetuta non per fax, ma di persona, il giorno 31/08/2006; niente di male in sè, però è strano che il timbro di “ricevuto” abbia la stessa ora di registro di quello del fax di cui sopra: annesso E - F a/1. Non conosco il motivo di questa doppia presentazione con lo stesso numero di Registro, solo voglio segnalarlo.
--- un “misterioso” fax di OPEXA EIRL del 31/07/2006 (annesso E - F 8 a/2), senza firma del Gerente General e con la sola sigla, forse, del Consultore Forestale Sr. Cortegano Chota; con timbro di “ricevuto” dalla INRENAATFFS-Iquitos: è una consegna di Rapporto di attività nella “zafra” (il periodo temporale nel quale si attua il lavoro di un POA) nº 1; lettera 006-06 GER (OPXA EIRL), come il fax di cui sopra (E -F 8 a/1): in questo Rapporto i volumi presentati sono di 25 specie arboree invece che delle 12 del Piano Generale di Gestione del 1º quinquennio, e si trovano in totale disaccordo e/o assenza, sia con il precedente sia con il Piano Generale del 1º quinquennio - annesso E - F 3.
C' è da segnalare che il Rapporto 03-2005-OPEXA (annesso E - F 10 a) presenta due firme false di Cosentino (ripetendosi la falsificazione segnalata al PUNTO D pagina 9, annesso D - 2): sicuramente è falsa la seconda, ma credo anche la prima, solo falsificata “meglio”, come spesso può passare nel tentativo “istintivo” del falsificatore non professionale…. Comunque questo è, credo, ambito di indagine di questa Fiscalia Ambientale, della quale ringrazio; e lo segnalo affinchè sia evidente la “familiarità” di Cosentino e dei suoi incaricati negli uffici della ATFFS- Requena, come dicevo anche per il caso uguale del PUNTO D, pag. 9 appena citata; e, forse, la strana “doppia richiesta” di due paragrafi sopra. (E - F 8 a/1 e 1/bis).
La confusione nei documenti mi sembra totale e, ammetto, fuori dalla mia scarsa capacità “ricostruttiva”.
Non è un caso che nell'Agosto 2006 e Gennaio 2007 arrivino due lettere dalla OSINFOR (organismo di controllo sulle Concessioni) (annessi E - F 11 e 12) nelle quali si segnalano irregolarità di vario tipo; non conosco però le conseguenze delle due lettere (vedere PUNTO H).

Nel POA 2 si trova:
--- una Dichiarazione Giurata di Cosentino (annesso E - F 13) che dichiara che 23 tronchi di Catahua (74 m.3) << sono stati estratti dalla parcella di taglio del POA 2>>, quando la Catahua appare nel Piano Generale del 1º quinquennio, però non appare nella tabella di specie approvate dalla Risoluzione Amministrativa nº 005-2007-INRENA-IFFS-ATFFS-Requena che approvava il POA 2 (annesso E - F 14).
--- in data 30/05/2007 si presenta il Rapporto di attività del POA 2 (annesso E - F 15 a e b) dove si trova la Capirona con 223 m.3 (fuori dal totale del quinquennio e fuori dall'abitat naturale della Capirona, albero di rive fluviali inondabili), il Lagarto Caspi con 225 (neanche uno nel Piano Generale del 1º quinquennio), Papelillo 280 (uguale a prima…), Sapote 159 (uguale a prima…), Shihuhuaco 229 (uguale…), Zapotillo 182 (uguale…). Segnalo come le quantità si aggiustino alla perfezione a quelle riportate nella Risoluzione di approvazione del POA 2 (nº 005-2007-ATFFS-Requena di cui sopra, annesso E - F 14); quando nella realtà del lavoro forestale questo quasi mai è possibile: ricordo come la totalmente assente Capirona del POA 5 (come riscontrato dalla supervision OSINFOR- annesso B - 1), dichiarata in 1607 m.3 da Cosentino e Noriega, fu “corretta” dall'Ispettore ATFFS-Requena in “solo” 1526 m.3 (pag. 11 di queste note).
--- una Dichiarazione Giurata di Cosentino per 216 tronchi di Capirona con volume di 217 m.3 (quasi sicuramente un errore di scrittura quello che indica “Cedro” nella seconda pagina, dato che il Cedro appare con altro volume e altro numero di tronchi in un altro Rapporto) (annesso E - F 15 c).
--- 5 mappe (una di ubicazione del POA 2 e quattro di ubicazione degli alberi mediante GPS) firmate da Cosentino e il Consultore Cortegano Chota (annesso E - F 15 d).
Altro argomento importante è che nella documentazione appare il Sr. Augusto V. Rojas Bicerra (carta id. 05234916), da sempre stretto amico di Cosentino e da lui nominato come “incaricato” (annesso E - F extra 1, con concessione di “potere” da parte di Cosentino e quattro documenti presentati dal Sr. Rojas Bicerra).
Bisogna segnalare che eventuali ispezioni nell'area del POA 2 (annesso E - F 1 e) sarebbero confuse per il fatto che gli estrattori illegali hanno abbondantemente tagliato alberi in questa area, come segnalo e denuncio nel PUNTO G di queste note; essendo quindi impossibile, adesso, distinguere i resti dei tranchi del taglio illegale da quelli, solo ipotetici, del taglio legale in un POA comunque mai eseguito.


Nel POA 3 :
--- a parte la “abituale” Capirona, già segnalata come presente in 118 m.3 nel Piano Generale del 1º quinquennio però presente in ogni POA in quantità maggiori che quella di tutto il quinquennio…. Si trovano ancora il Lagarto Caspi (225 m.3, uguale volume del POA 2) e il Papelillo (380 m.3, uguale volume del POA 2) completamente assenti nel Piano Generale quinquennale; e il Naranjo Podrido con 137 m.3 solo nel POA 3, quando in tutto il quinquennio risulta con 161 m.3. POA 3 approvato con Risoluzione Amministrativa nº 065-2007-INRENA-IFFS-ATFFS-Requena (annesso E - F 17).
A parte i volumi di legname, c' è un altro argomento da chiarire nel POA 3: nel giorno 02/05/2007, con lettera 005-2007-INRENA-IFFS-ATFFS-Requena (annesso E - F extra 2) si comunica a OPEXA EIRL che il 28/02/2007 si esaurivano i tempi di presentazione della pratica del POA 3, << …e comunque a questa data non contiamo ancora con la sua pratica per la valutazione (del POA 3) corrispondente alla Legge >>. Però, dall'annesso E - F 16 a , data 26/02/2007, sembra che il Gerente Generale Cosentino presentò questa pratica del POA 3; essendoci però una uguale consegna in data 04/10/2007 !! (annesso E - F extra 3).
Anche nella documentazione del POA 3 appare il Sr. Rojas Bicerra, con 4 documenti presentati in Requena (annesso E - F extra 4), ed anche il Sr. Ladislao Reategui Caiña (carta id. Nº 05413372) che presenta 7 documenti in Requena (annesso E - F extra 5), evidentemente come incaricati.
Bisogna segnalare che los tato della documentazione consegnata da Cosentino alla sua uscita dall impresa OPEXA SAC è definibile come “confusa e catastrofica” per la mancanza di moltissimi documenti (forse i ladri si portarono via da casa sua alcuni kg. di carta in più, senza che lui se ne accorgesse….); ed anche per la sua esattezza di redazione: per esempio la pratica del POA 3 riporta la dizione POA 2, ed è distinguibile solo per i punti di riferimento GPS, coinvolgendo in questo anche la cattiva attenzione della Amministrazione esaminatrice.
In realtà la pratiche dei due POA sembrano essere la copia della stessa, essendo completamente uguali le tabelle dei volumi di legname, e differendo solo nei riferimenti GPS: 4 punti per il POA 2 (annesso E - F 15 b) e 8 punti per il POA 3 (annesso E - F 16 a e b); dovuto questo alla sua particolare forma topografica (annesso E - F 1 e); potendosi così spiegare perchè nella pagina 4 del POA 3 appare ancora la dizione “POA 2”.!!....
Anche la Risoluzione Amministrativa nº 005-2007-INRENA-ATFFS-Requena relativa al POA 2 (annesso E - F 14) e la nº 66-2007 (stessa Amministrazione) relativa al POA 3 (annesso E - F 17) sono identiche nelle loro tabelle di volumi approvati.

Per compensare questa “doppia pratica”, manca quasi completamente la documentazione del POA 4 nella documentazione consegnatami da Cosentino; sebbene nella tabella della Risoluzione c' è la solita discordanza di volumi (annesso E - F 18) con la Risoluzione di approvazione del Piano generale del 1º quinquennio (annesso E - F 3); nè ci sono richieste e approvazioni di “re-ingressi nel POA”, che comunque avrebbero necessitato di nuovi inventari speciefici, ispezionati anch' essi.
Relativamente al POA 4 si trova soltanto:
--- una presentazione del POA 4 di OPEXA EIRL fatta dall'incaricato Ladislao Reategui Caiña (annesso E - F extra 6).
--- una designazione, di Cosentino, del personale che accompagnerà la ispezione oculare del POA 4 attuata dalla INRENA-ATFFS-Requena (annesso E - F extra 7).
--- una ricevuta di notificazione della lettera nº 32-2008-INRENA-IFFS-ATFFS-Requena per realizzare l'ispezione oculare del POA 4 OPEXA EIRL (annesso E - F extra 8).
--- la “interessante” approvazione del detto POA 4, con ricevuta nº 28-2008-INRENA-IFFS-ATFFS-Requena (annesso E - F 18), con tabella di volumi come sempre ampliamente e variatamente discordante con il Piano Generale di Gestione del 1º quinquennio (annesso E - F 3), sia per specie arboree che per quantità approvate.

PUNTO G Preferisco iniziare con un cronogramma, dato che l'insieme degli annessi e delle denunce e segnalazioni completerà il quadro di per sè:
--- il giorno 02/11/2009 posi denuncia presso la AG (Ministero Agricoltura)-DGFFS-ATFFS-Requena, insieme all'allora Gerente Generale, Cosentino, che non potette rifiutarsi dato che stavamo viaggiando insieme a requena e io ero intenzionato a effettuare questa necessità amministrativa dopo le segnalazioni di taglio illegale che mi aveva fatto l'Apu (Capo) della Comunità Nativa di Victor Raul, ubicata nella Concessione Forestale, in un recente incontro in Iquitos (annesso G 2).
--- il giorno dopo (il tempo del viaggio in traghetto da Requena a Tamanco) posi uguale denuncia di taglio illegale nella mia Concessione presso l'ufficio del Governatore di Tamanco (più esattamente al Sr. Angel Pezo Maldonado, apparentemente “segretario” - senza miglior definizione ufficiale - del Governatore: PUNTO A-B, pag. 7), capitale distrittale di pertinenza territoriale; dove passano tutti i tronchi tagliati illegalmente nel Distretto (che coincide con la valle del fiume Buncuya/Guanache) e dove, incomprensibilmente, non si riesce a sequestrarne neanche uno; nonostante passino di giorno e notte indifferentemente; e ancora più, dove i tronchi si ammucchiano sulle rive in pieno centro urbano alla vista di tutti, aspettando anche per giorni il compratore e/o la chiatta che li carichi; e dove presumibilmente si attua la “pulizia amministrativa” mediante la consegna della documentazione falsa di movimentazione di tronchi ottenuta da Concessionari Forestali senza scrupoli; sia dello stesso Distretto sia di altre zone del rio Ucayali (questo spiega l'attesa indisturbata del legname in Tamanco, a solo 15 minuti di barca dal rio Ucayali…. Che arrivino le documentazioni per la “pulizia”). Sfortunatamente ho perso la ricevuta di questa denuncia.
--- nell'Aprile del 2010 mi unii con la mia denuncia particolare a una denuncia collettiva presentata dall'allora Presidente della A.CO.F.RE.L. (Associazione Concessionari Forestali Regione Loreto), don Roger Reategui Rengifo, di fronte a segnalazioni del movimento di 10.000 tronchi nei bacini fluviali di tutta la Provincia di Requena (fiumi Tapiche, Blanco, Buncuya/guanache, Sungaro/Maquia). Il risultato delle indagini fu nullo, sia per la lunga attesa nell'iniziare l'operativo di Polizia, sia per la sua limitata estensione temporale e territoriale, sia per l'uso di mezzi di movimentazione inadeguati (motoscafi, invece che piccole barche con bassissimo “pescaggio” dell'elica di un apposito tipo di motore) ai torrenti (dove c' è poca acqua), sia per la mancanza di controlli nelle segherie e nelle chiatte sul rio Ucayali, dove si muove il legname, in sua grande maggioranza verso la città di Pucallpa. Accludo in annesso le fotocopie delle ricevute relative a questa denuncia collettiva di ACOFREL, terminata con un Rapporto della Fiscalia Ambientale Regionale di attitudine “pilatesca” (annessi G 3, 4, 5, 6, 7, 8 a-b-c).
--- nell'Agosto del 2010, forti dell'evidente successo della loro strategia criminale (quella di aspettare che le cose passino….), gli estrattori illegali di legname continuavano tagliando nella mia Concessione; e addirittura, per prevenire un mio ulteriore tentativo, arrivarono a diffondere per il Distretto di Emilio San Martin esplicite minacce di morte nei miei riguardi; addirittura motivandoli con storie assurde come quella che io volessi vendere tutti i bambini del villaggio di Victor Raul (quello della Comunità Nativa ubicata in Concessione, con la quale gente mi onoro di tenere un ottimo rapporto) e che i miei lavoratori erano quelli che stavano estraendo legname dal torrente Shincuya, accusandomi quindi di essere “illegale” nella mia stessa Concessione (perchè la zona in questione si trova fuori dal permesso quinquennale in corso).!... e ancora, che questi miei stessi lavoratori si dedicavano, nei “momenti di riposo”, ad “asportare la faccia alla gente di passaggio”, affinchè io potessi venderla ai chirurghi “Gringos”.!!.... (in quel periodo c' era stato nel Mondo un trapianto di faccia ed evidentemente questa notizia era sembrada “usabile” a questi criminali). Presentai quindi un' altra denuncia, che in un percorso tortuoso di trasferimenti amministrativi, rinvii e ampliazioni (annessi g 9, 10, 11) ancora a questa data non riesce a risolversi in un risultatoeffettivo (….e da quando ho scritto questa nota fino al momento attuale della sua traduzione in italiano, ho aggiunto altre 2 denunce e sono passati ancora vari mesi in più…) ben sapendo tutti in Tamanco che gli illegali seguono “lavorando” nella mia Concessione; anche se sono usciti andando a monte lungo il torrente Shincuya, visto che l'area della Concessione è stata già ampliamente depredata e inizia a “stare stretta”, trovandosi adesso in una Concessione Forestale ancora non assegnata. (annesso E - F 1 c)
Questa circostanza comporta anche un grave rischio per la mia impresa, a parte il “saccheggio” sistematico del legname; quello che in una eventuale ispezione e/o supervisione delle Autorità forestali, il taglio di legname fuori delle parcelle annuali che si sta verificando illegalmente possa essere ingiustamente attribuito alla mia Impresa, provocando serie conseguenze amministrative, incluso la revocazione del Contratto Concessionario e sicuramente forti sanzioni pecuniarie.
Comunque va segnalato che il taglio illegale è un fenomeno sparso in tutto il distretto di Emilio San Martin (…a parte che in tutta l'Amazzonia peruviana…) fino “a monte” del Fiume Buncuya; dove sia possibile e conveniente secondo le circostanze e senza alcun ostacolo; spalleggiato da una “molto facile” disponibilità dei Concessionari forestali, sia dello stesso Distretto che di fuori, nel vendere le “Guide” di mobilizzazione “in bianco” agli estrattori illegali con cui si è stipulata una radicata complicità; ed anche, sfortunatamente, da una ugualmente “facile” corruzione di Funzionari Amministrativi.
Attualmente l'attività illegale, a parte di trovarsi nella zona della mia Concessione e a monte, dovuto ad una particolare conformazione topografica/fluviale che le permette un sicuro rifugio molto mal raggiungibile dalla Forza Pubblica, è molto attiva anche “a valle” della mia Concessione, nella zona appena fuori da Tamanco stessa, la capitale del Distretto, nella zona di Zapatilla/area 1 e 2, nascosta nelle lagune collaterali al rio Ucayali, sfruttando il periodo di “secca” straordinaria che permette di lavorare addirittura con trattori forestali in zone normalmente umide e inadatte a questi mezzi pesanti. (annesso E - F 1 b e note)
Questa complicità tra Concessionari disonesti ed estrattori illegali, anche se non con evidenza immediata, è un danno per la mia Impresa Forestale come per qualsiasi altra, dato che impedicse, ostacola e addirittura minaccia l'attività legale e onesta nell'ambito forestale: infatti c' è da segnalare che la denuncia collettiva di ACOFREL, anche se prevista dallo Statuto dell'Associazione, costò a me ed a un collega che la appoggiò il boicottaggio totale da parte dei “colleghi”, spaventati per la minaccia alla loro forse unica fonte di guadagni; e al Presidente Roger Reategui il suo carico nell'Associazione, dal quale fu destituito con una votazione addirittura irregolare.

PUNTO H)
1) La attuazione della OSINFOR nei fatti riportati sulla Concessione Forestale OPEXA, si realizzò secondo la normativa corretta: supervisione in un POA di una Concessione Forestale, come da suo ruolo istituzionale, e conseguente riscontro di irregolarità. Però bisogna segnalare che questa supervisione, ed il suo relativo Rapporto Tecnico consegnato al Direttore di Supervisioni che << lo trova corretto e lo assume come suo ai fini appositi >> (annesso B 1, pag. 17), avrebbe dovuto piortare ad una Risoluzione Amministrativa sulle irregolarità riscontrate; la quale fin' ora, a 11 mesi dalla supervisione, ancora non è stata emessa.
Riconosco che questo ritardo serabbe potuto essere un vantaggio nel mio tentativo di risolvere il problema riformulando il POA 5 incorretto, se avessi avuto la possibilità economica; però comunque si presenta come un' omissione di obbligazioni istituzionali che a questo punto più che farmi piacere, al contrario mi preoccupa riguardo le attitudini di questo Organismo che porta una una così grande responsabilità: se il ritardo di 11 mesi da parte della OSINFOR nell'emettere una Risoluzione Amministrativa relativa completamente incorretto e con dichiarazione giurata di presentazione definita <<dichiarazione giurata falsa>> può essere una “grazia” ad un Concessionario che vuole modificare la sua attuazione sbagliata (o come in questo caso un Gerente Generale che sostituisca il precedente Gerente, truffatore…), può, però, essere una “(mala) grazia” ad una Istituzione Amministrativa come la AG-ATFFS-Requena che non si dimostrò al livello di correttezza al quale la Legge la obbliga.
Bisogna allora domandarsi, con legittimità, quanti POA e Piani Generali di gestione quinquennale siano stati approvati nel frattempo (e prima…) nella stessa maniera controvertibile e sospetta, in mancanza di una iniziativa della OSINFOR, per fermare questa attitudine, che nel caso fosse confermata non potrebbe che essere definita “illegale”. Non chiarire questo aspetto problemàtico porterebbe a possibili sospetti, come è comprensibile e addirittura legittimo di fronte a attuazioni non chiare, come quello che il riscontro di irregolarità tanto gravi in un POA approvato dalla Autorità ispettrice ATFFS-Requena potrebbe mettere in una difficile situazione questo Ufficio; e che ci sia quindi un' “anomala solidarietà amministrativa” tra Organismi fiscalizzatori; che tra l'altro si intreccia “gerarchicamente”, essendo la OSINFOR di diretta pertinenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del Perù e la ATFFS (al tempo dei fatti segnalati) di pertinenza del Ministero di Agricoltura…. Non sembra il modo migliore di iniziare una “decentralizzazione” ancora tutta da sviluppare ed attuare, adesso che le funzioni speciefiche di controllo forestale passarono al Governo regionale. Questi sospetti quasi confermerebbero il duro rimprovero del mio ex-socio Cosentino sulle origini dell'improvvisa supervisione OSINFOR in una Concessione appartenente a chi si era azzardato in una denuncia tanto clamorosa di taglio illegale (vedere più sotto, al Punto H - 3 di questa nota, pag. 25) e forse la veradicità della “bustarella” di 10.000 Soles: lanciato l' “avviso mafioso”, il “colpevole” sempre può ritornare, “pentito” all'“ovile”….. sfortunatamente posso pensarlo, dato che vengo dall'Italia, la “Patria” della “mafia”, e conosco “epidermicamente” le sue maligne attitudini, uguali in tutto il Mondo…. Tra l'altro perchè il “più” colpevole è l'allora Gerente Generale che firmò la dichiarazione giurata falsa relativa alla presentazione di un POA totalmente irregolare: il Sr. Cosentino, il quale, a conoscenza della OSINFOR-Iquitos che “si beve” le sue bugie per lettera (vedere più sotto, al Punto H - 3 di questa nota, pag. 25-26 ) è molto vicino alle Principali Figure Politiche Regionali: una Risoluzione Amministrativa conseguente, con conseguenti misure legali, avrebbe potuto essere un “buon scandalo regionale”; mettendo in cattiva luce Tanto Alto Protettore di Cosentino e addirittura modificare i risultati elettorali dell'ambita (dai Due) Municipalità dell'Alto Nanay.
E più, dato che sempre c' è un “peggio” quando la mancanza di attuazioni chiare libera i sospetti, bisogna segnalare che sta scoppiando nell'Amazzonia peruviana una “corsa all'acquisto” delle Concessioni Forestali da parte di grandi Imprese internazionali: è il trasferimento di semplice “diritto di sfruttamento” previsto dalla Legge e dal Contratto di concessionamento con lo Stato, però sottoposto ad un giudizio speciefico da parte della OSINFOR che porterebbe alla revocazione delle Concessioni Forestali nella “quasi” totalità dei casi, vista la pessima gestione delle stesse in questo primo quinquennio nel quale l'attività più diffusa dei Concessionari Forestali è stata la vendita dei volumi amministrativi di legname per coprire il taglio illegale: sarebbe quindi impossibile procedere alla vendita/acquisto di qualsiasi Concessione Forestale da parte di queste grandi Imprese, molto “potenti” in un senso economico e addirittura politico. l'unica alternativa per queste Imprese sarebbe aspettare che inizi un nuovo processo di concessionamento forestale, cosa molto aleatoria nel confuso quadro nazionale del mondo forestale; e in tutti i casi rimandato a data indefinita, anche per l'attesa della nuova Legge Forestale con moltissimi oppositori e ferma in un Parlamento che sta terminando il suo mandato; oltre a una prevedibile revisione della Politica Forestale da parte del nuovo Governo Nazionale, come è normale nelle circostanze di un cambio di Governo.
Dopo essere una “grazia” ad un Concessionario disonesto, ad una Amministrazione non ligia al suo dovere e ad un Governo Regionale che dal 1/1/2010 gestisce il mondo forestale regionale, la mancanza di Risoluzioni Amministrative da parte della OSINFOR (eccetto i casi più gravi) potrebbe essere una “utile grazia” anche agli affari futuri che Tutti, in Loreto, aspettano con grande ansia.
2) Riguardo l'argomento della denuncia collettiva ACOFREL, faccio notare che nella Lettera nº 307-OSINFOR-DSCFFS, 16/04/2010 (annesso G 3), l'Ing. Rios Trigoso, allora Direttore di Supervisioni di Concessioni Forestali della OSINFOR, dichiarava che <<… si sta dando inizio alle indagini pertinenti, le stesse che poteranno ad azioni corrispondenti nell'ambito di competenza della nostra Istituzione >>; le migliori (e uniche necessarie) delle quali avrebbero dovuto essere rapide ed inattese supervisioni nelle Concessioni Forestali dell'area segnalada dalla denuncia collettiva ACOFREL; che non si fecero, forse perchè la Fiscalia (Procura) Ambientale ed il P.R.M.R.F.F.S. - Loreto (Programa Regionale di Manejo = Gestione delle Risorse Forestali e Fauna Silvestre), molto opportunamente, non trovarono neanche un tronco nella loro rapida e quasi “sportiva” corsa nel rio Ucayali in motoscafo (al riguardo mi capita di scherzare dicendo che questo operativo fu tanto veloce che i suoi integranti neanche si cambiarono di camicia.!... questo commento lo riporto, provocatoriamente, anche nella denuncia….); quello fatto senza controllare neanche una segheria o una chiatta nel fiume (dato che non c' è nessun Rapporto al riguardo del P.R.M.R.F.F.S.-Requena, nonostaente la richiesta della Procura Ambientale di Loreto: alla fine dell'annesso G 8-c), in un periodo nel quale tutti gli estrattori di legname, legali o no che siano, muovono enormi quantità di tronchi e le segherie lavorano anche di notte; giustificandosi così la completa mancanza di “indagini pertinenti” da parte della OSINFOR e “corrispondenti” ispezioni a sorpresa.
Io viaggiai una settimana dopo, partendo in una barca piccola (le più adatte ai torrenti) da una Tamanco piena di legname illegale mentre tranquillamente “si cernivano fagioli e maiz” (vedi sopra pag. 8, numerale 2) = attività del Governatore di Tamanco); risalendo il rio Guanache/Buncuya nel quale incontrai almeno 15 zattere di tronchi (i quali si uniscono in blocchi/zattere per muoverli nei fiumi), alcune delle quali sicuramente provenienti dalla mia Concessione; come mi confermarono addirittura due giovani addetti alla mobilizzazione, che avevo aiutato con la mia barca a sfuggire da un gorgo del fiume che li intrappolava, considerando che erano giovani sfruttati, senza colpe, cibo e sigarette, seminudi in piena notte (nel fiume, anche all'Equatore, è comunque molto freddo) e bloccati nella trappola del fiume come due lucertole sopra un palo che galleggia; non potendo, tra l'altro, portarmi via il mio legname e impedire io da solo un crimine che nessuno aveva voluto evitare.
3) Forse la unica conseguenza della denuncia collettiva ACOFREL , anche se non posso provarlo, fu quella che mi rinfacciò violentemente il mio ex-socio Felice Cosentino, rimproverandomi che la mia partecipazione alla denuncia collettiva era stata la causa della improvvisa supervisione della OSINFOR nella Concessione OPEXA, al fatidico POA nº 5….. diciamo un “avviso mafioso”, mediante il quale la unica Concessione che sopportò “azioni corrispondenti” da parte della OSINFOR fu quella che era la dannificata ! Inoltre l'esecuzione della supervisione fu molto rapida, così mi assicurano alcuni esperti forestali dopo aver esaminato il Rapporto di supervisione OSINFOR, dato che in solo 2 giorni di lavoro effettivo (a parte spostamenti e logistica) si ispezionò una area molto grande, referenziando con GPS ben 126 alberi; cosa non facile per la inesattezza di questo apparato elettronico sotto la spessa cappa vegetale ed il difficile ambiente nel quale si lavorava; ed inoltre con una metodologia di misurazione dei tronchi molto poco “professionele”, come risulta anche dalle fotografie annesse al Rapporto.
Anche se personalmente lo credo, non posso però provare che corrisponda alla verità; però bisogna notare che Cosentino, tanto ben introdotto ai “misteri” di queste Amministrazioni, anche per la sua “vicinanza politica” a “Personaggi Molto Influenti” nella Regione Loreto, si affrettò ad inviare una Lettera alla OSINFOR-Iquitos (annesso H 1), nella quale disconosceva con forza la mia denuncia; addirittura in una maniera eccessiva per un coscienzioso Concessionario Forestale che, si presume, tenti difendere la sua Concessione Forestale ubicata in un Distretto, una Regione e un Paese dove il taglio illegale di legname costituisce una vera tragedia, sia economica sia ambientale e addirittura umana, arrivando al 90% del totale del taglio di legname e ponendosi come un crimine di sfruttamento quasi schiavista delle Popolazioni locali.!... in questa “eccessività” si dimenticò che anche io, Francesco Mantuano, allora Gerente Commerciale della Impresa OPEXA SAC, ero “Rappresentante Legale” della stessa (annessi H 2 - Atto notarile di Costituzione dell'Impresa e B 3 - carteggio tra me e la OSINFOR che si rifiutava di consegnarmi il Rapporto della supervisione e dovetti inviargli i documenti ufficiali che attestavano essere anche io “rappresentante legale” dell'Impresa: SUNAT Ufficio del Fisco, “ficha RUC” = scheda di identificazione d'impresa per il Fisco), pag. 2, ultima riga) dichiarando esplicitamente il contrario al Direttore della OSINFOR-Iquitos, l'Ing. Valdivia (Cosentino sosteneva ingannevolmente in questa Lettera che solo lui era Rappresentante legale dell'Impresa, e quindi io non potevo attuare una denuncia.!...); probabilmente interferendo gravemente nelle “indagini pertinenti” di questo Organismo ispettivo che vedeva così venir meno una legalità di denuncia sicuramente necessaria per arrivare alle “azioni corrispondenti” dichiarate dall'Ing. Rios Trigoso; anche perchè nella stessa Lettera Cosentino assicurava di non sapere niente delle attuali oprazioni di taglio illegale nella Provincia di Requena e <<…si meravigliava >> che l'Apu della Comunità Nativa di Victor Raul non lo avesse avvisato che stava succedendo qualcosa di male per di là…. Io, personalmente, credo che questa “dimenticanza” fu dettato dal tentativo (anche quì “disperato”, come sempre è la attuazione di chi sta fuori dalla Legge…) che non succedesse niente nel “tanto tranquillo” ambiente forestale, così bene “corrispondente” alle abitudini sue e dei suoi complici; costituendo questo però un reale e concreto tentativo di sviare le indagini, dato che la firma sotto l'Atto Notarile di costituzione dell'Impresa OPEXA SAC gli impedisce di dimenticare le “prerogative legali” del suo socio.
Al riguardo degli eventuali avvisi del Apu della Comunità Nativa ubicata nella Concessione, sta bene adesso ricordare quello che scrissi al PUNTO D, pag. 10 di queste note; quando raccontai che il suo incaricato, Ladislao Reategui, fu cacciato a fucilate da questa Comunità, per gli inganni di Cosentino verso i Comuneros, dato che li faceva lavorare però non li pagava! Di questa “incompatibilità” tra Cosentino e la Comunità Nativa posso essere testimone yo personalmente, dato che quando viaggiammo, Cosentino ed io, alla Comunità Nativa di Aypena (annesso E - F 1 b,c), due ore di barca a monte della Concessione, per partecipare ad un incotro informativo della petroliera Talisman-Perù (concessionaria nei Distretti di Maquia ed Emilio San Martin), dopo una notte di pioggia in una barca senza tetto risalendo il rio Buncuya, Cosentino non si azzardava a fermarsi nel villaggio in Concessione neanche per mangiare una tazza di “mingado” caldo (riso cotto nel latte zuccherato); e dato che io sì , volevo e potevo fermarmi, dovetti garantire con la mia presenza, a Cosentino che non gli sarebbe successo niente, ed ai Comuneros che il mio socio era solo di passaggio verso Aypena: bisogna comunque segnalare la umanità e cortesia dei Comuneros, che gli permisero di asciugarsi e scaldarsi, dimenticando per un momento di “buttarlo a fiume”, come privatamente mi dicevano che avevano gran voglia di fare….
Persino nello Studio di Impatto Ambientale della Talisman-Perù si parla esplicitamente di questo argomento delle truffe lavorative di Cosentino a danno dei Comuneros.
La Lettera di Cosentino alla OSINFOR-Iquitos contiene quindi due gravi e volontarie distorsioni dei fatti di fronte al realizzarsi di una azione criminosa che lui non volle evitare; e bisogna domandarsi se questo Organismo non si trattenne nella sua annunciata e obbligatoria attuazione anche per questo motivo; e quali altre “indagini pertinenti”, fin' ora sconosciute, furono attuate riguardo la clamorosa denuncia della ACOFREL che non ebbe alcun appoggio da parte delle apposite Autorità.
4) Riconoscendo che tutte queste sono solo mie supposizioni personali, mi permeto di aggiungerne un' altra: pochi mesi fa, comunque dopo della supervisione OSINFOR e nell'attesa della Risoluzione Amministrativa mai arrivata, venne in Iquitos l'Ing. Rios Trigoso in persona (l'allora Direttore delle supervisioni OSINFOR, che avrebbe dovuto emettere la Risoluzione) per partecipare ad una riunione informativa della OSINFOR con i Concessionari Forestali. Dopo la sua esposizione ci fu un dibattito “libero” sopra i problemi forestali: io iniziai a parlare della corruzione e delle misure che serve attuare…. l'Ing. Rios, appoggiato dal Moderatore dell'incontro, mi tolse la parola senza alcun' altra ragione che << si sentiva offeso dalla mia ipotesi che nel mondo forestale avesse corruzione amministrativa >>.!... senza considerare le mie segnalazioni che recentemente c' era stato, nella stessa Iquitos dove veniva lui stesso, una Conferenza del Ministero di Agricoltura (annesso H 3), proprio sopra lo stesso argomento, per presentar un Piano Nazionale di lotta alla corruzione nel mondo forestale.!... nè si mosse dalla sua decisione di togliermi il diritto appena dichiarato di “libera argomentazione”, neanche quando gli ricordai che lo stesso Presidente della Repubblica Peruviana, poco tempo prima, aveva definito la corruzione come << una piaga che consuma la Democrazia e la stessa struttura dello Stato >>.!.... non potetti fare niente più e preferii uscire dalla riunione in corso per sottolineare il mio dissenso verso un atteggiamento chiaramente arbitrario, strumentale e sospetto.
l'insieme di queste mie “supposizioni personali” trova la sua ragione d' essere come una delle cause per le quali preferisco attuare per vie legali presso questa Procura Ambientale, per chiarire gli avvenimenti relativi alla mia Concessione Forestale in maniera istituzionale; e più professionalmente di quello che io possa, sicuro che la OSINFOR, in questo caso chiamata autorevolmente ai suoi obblighi istituzionali, dovrà mantenere atteggiamenti più attenti ed esatti.
Mi dispiace molto, però, che si ritardi nel mettere in pratica il “Patto Etico Forestale” firmato in Iquitos il 15/08/2010 dal Dr. Richard Bustamante, Presidente della OSINFOR, e vari attori del mondo forestale: Autorità della Polizia Nazionale, della Marina Fluviale di Guerra, Camera di Commercio di Iquitos, Funzionari degli Organismi di controllo Regionali, Consulenti Forestali…. e solo cinque ( 5 ) Concessionari tra i 254 loretani, dei quali due firmarono “a spintoni” da parte dei tre che firmarono con voglia: io e i due passati Presidenti della ACOFREL, don Estanislao Max Gonzales e don Roger Reategui Rengifo (annesso H 4 a, b, c).
Concludo queste note aggiungendo un annesso H 5, relativo alle richieste ufficiali disposte dal Ministero di Agricoltura (…forse fuori dal Codice Penale Nazionale.?...) per presentare una denuncia di taglio illegale di legname: è evidente che compiere quello che si richiede nell'ultima parte sarebbe una seria minaccia alla incolumità del concessionario o del suo incaricato, dato che bisognerebbe vivere e “lavorare” insieme con gli illegali per alcuni giorni.
In questa disposizione del Ministero di Agricoltura si da l'obbligo di aggiungere alle denuncie di taglio illegale la identificazione esatta degli estrattori illegali (possibile solo con il controllo dei documenti d' identità), la misura volumetrica della quantità tagliata, il tipo di alberi tagliati, il tipo di attrezzatura usata: a parte la richiesta di identificazione, tanto paradossale che arriva al “folcloristico”, bisognerebbe lavorare insieme agli illegali per alcuni giorni.!.... in realtà è un altro ostacolo calcolato alle denunce contro il taglio illegale, dato che a stretto rigor di termini non sarebbero valide senza questi requisiti (e di fatto nessuna denuncia viene attesa): il sistema peruviano appoggia il taglio illegale perchè è organico alla industria esportatrice, come dicevo anche a pagina 8 di questa Nota e sostengo sempre in ogni occasione.
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Attentamente
Francesco Mantuano






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