Dopo che per sei anni l’amministrazione Obama ha permesso alle cartiere statunitensi di intascare circa il 25 miliardi di dollari in falsi sussidi per io biofuel, ora l’industria cartaria, vedendo profitti maggiori sul versante opposto, si getta nelle braccia dei repubblicani: l’associazione di categoria del l’industria cartaria ha salutato la recente vittoria elettorale repubblicana come un segno di “autentico desiderio degli americani di cambiamento”.

 

"La burocrazia causa un ritardo dopo l’altro e produce e regolamenti che non bilanciano costi e benefici, provocando un clima di incertezza nel mondo del business", è stato il commento di Donna Harman, presidente dell’American Forest & Paper Association, riferendosi specificatamente alla normativa ambientale.

La realtà sembra pi prosaica: per anni l’industria cartaria ha sfruttato la “burocrazia” federale intascando dubbi sussidi. Infatti, tra le misure adottate dall’amministrazione Obama per abbassare le emissioni, vi sono gli incentivi ai biocarburanti, questi incentivi sono stati ampiamente sfruttati dall’industria cartaria statunitense per scopi che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia dell'ambiente. Infatti li hanno usati per sovvenzionare il cosiddetto liquore nero (black liquor), un sottoprodotto della produzione di cellulosa, che viene riutilizzato dalle cartiere per la co-produzione di energia. Il liquore nero è un risorsa che nessuna cartiere avrebbe gettato via, e non si vede la ragione per sovvenzionarlo, anche perché questi sovvenzionanti disincentivano una delle più industrie energivore dal mettere in piedi un serio programma di risparmio energetico.

Una volta incassato quanto potevano dall’amministrazione Obama, ora le cartiere si rivolgono ai repubblicani. “Non vedo l'ora di lavorare con il nuovo Congresso” ha aggiunto entusiasta la portavoce dell’industria. Con l’obiettivo di smantellare la legislazione ambientale, ovviamente.

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