Il Bacino del Congo è la seconda foresta pluviale del pianeta, 1,8 milioni di chi ometri quadrati di foreste, e l'habitat di tre dei grandi primati: gorilla, scimpanzè e bonobo. Questo patrimonio è ora  minacciato da i termini dell'accordo discusso in questi giorni a Copenaghen sul legame tra clima e foreste (REDD). Secondo uno studio, presentato dalla Fondazione Heinrich Böll, il meccanismo REDD, volto a finanziare la protezione delle foreste per ridurre le emissioni, rappresenta un'occasione unica per  affrontare i problemi annosi della deforestazione in africa: governance, corruzione, proprietà dei terreni, diritti dei popoli indigeni. Ma se questi problemi non saranno affrontati e risolti, li stesso REDD rischia di trasformarsi un un boomerang, un ulteriore incentivo alla deforetazione.


Politiche sul clima nel Bacino del Congo: un gioco d'azzardo? La domanda è posta dal rapporto redatto da Korinna Horta of International Finance, di Development and Environment, per conto della Fondazione Heinrich Böll
(Global Climate Politics in the Congo Basin: Unprecedented Opportunity or High-risk Gamble?).

Secondo lo studio il meccanismo REDD, volto a finanziare la protezione delle foreste per ridurre le emissioni, rappresenta un'occasione unica per  affrontare i problemi annosi della deforestazione in africa: governance, corruzione, proprietà dei terreni, diritti dei popoli indigeni. Ma se questi problemi non saranno affrontati e risolti, li stesso REDD rischia di trasformarsi un un boomerang, un ulteriore incentivo alla deforetazione.
Il taglio illegale ancora caratterizza molte delle operazioni forestali su scala industriale, in cui prevale un sistema di saccheggio che premia elite corrotte e imprese straniere, a svantaggio degli ecosistemi e delle comunità locali. Gli esperimenti fin'ora avviati dalla Banca Mondiale nell'area, con il Forest Carbon Partnership Facility sembrano andare proprio nella direzione sbagliata. Due anni fa una stessa indagine interna della Banca Mondiale riconosceva come le  politiche  dell'Istituzione nella Repubblica Democratica del Congo avessero incoraggiato lo sviluppo dell'industria del legno, ai danni della salvaguardia dell'ambiente e dei popoli indigeni. E proprio in questi giorni, a Copenaghen, la Banca Mondiale si vede riconoscere la gestione finanziaria del REDD.

 

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