In un bar al confine con la Colombia dei cercatori d'oro si vantavano di averli fatti a pezzi. In mano, un remo di legno inciso dai componenti di una delle ultime tribù incontattate al mondo: "Li abbiamo uccisi, tagliati e gettati nel fiume" si sarebbero compiaciuti i minatori mostrando il trofeo. 
 
Partendo da questo episodio e da altri che documentano l'inizio di un possibile genocidio di uno dei gruppi indigeni che vivono in una zona remota dell'Amazzonia i procuratori federali del Brasile, su denuncia del Funai (Fondazione nazionale dell'Indio), hanno aperto una indagine sul massacro di 10 indigeni, tra cui donne e bambini, avvenuto lungo il fiume Jandiatuba nel Brasile occidentale. Per Leila Silvia Burger Sotto-Maior, coordinatore Funai, quei minatori sostenevano "di aver tagliato i loro corpi e averli gettati in acqua. Dicevano che dovevano ucciderli o sarebbero stati uccisi". 
 
E' il secondo caso recente di segnalazione di omicidi di indigeni di tribù incontattate dell'Amazzonia in pochi mesi. Un altro episodio si era verificato a inizio anno ma l'inchiesta, ancora aperta, non ha dato risultati significativi. Al momento la polizia sta indagando su questo nuovo caso, come ha confermato il procuratore Pablo Luz de Beltrand che ha avviato l'indagine sui fatti di sangue nella valle di Javari. "Stiamo seguendo delle piste ma i territori sono grandi e l'accesso è limitato. Anche il Funai ha informazioni sporadiche su queste tribù: è un lavoro difficile che richiede il lavoro congiunto di tutti i servizi governativi". 
 
Fra le minacce a varie tribù (come i Kawahiva e i Piripkura), le proteste degli stessi indigeni, le battaglie per le concessioni minerarie e le basi operative Funai con sempre meno fondi a disposizione dal governo (5 su 19 sono state chiuse) la situazione del fronte amazzonico è carica di tensione. Survival accusa Temer di avere legami stretti con le lobby agroalimentari del paese. 
 
"Se queste denunce saranno confermate, il presidente Temer e il suo governo avranno la pesante responsabilità di questo attacco genocida. I tagli ai finanziamenti del Funai hanno lasciato decine di tribù incontattate indifese contro migliaia di invasori - cercatori d'oro, allevatori e taglialegna - che vogliono disperatamente rubare e razziare le loro terre" ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival International. 
 
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