5 febbraio 1999 - Gli indigeni Embera Katio combattono contro il progettio di costruzione di una diga sul fiume Sinu, nel mezzo delle loro terre ancestrali. Amnesty International ha diffuso un appello che elenca i nomi di diversi indios Embera uccisi, oltre ad altri dieci rapiti dalle forze paramilitari, tutt'ora scomparsi.
Lo scorse 29 gennaio i paramilitari, agendo "con il sostegno o l'acquiescenza delle forze di sicurezza" hanno fatto irruzione nel villaggio  degli Embera Katio di Kipardo e hanno costretto le famiglie a lasciare le proprie case, avvertendole che da quel giorno iniziava la guerra antinsurrezionale, e non nessuno sarebbe più stato al sicuro. Due giorni dopo, paramilitari hanno organzzato un posto di blocco sul fiume Sinu e rapito dieci persone. Il 2 i paramilitari hanno assassinato il leader indigeni Alejandro Domico, col prestesto di collaborazione con la guerriglia. Il 29 gennaio la stessa sorte è toccatta a Argemiro Domico, leader Embera, ucciso assieme al figlio Euclides. La guerriglia non c'entra. Le esecuzioni extragiudiziarie e rapimenti sono la conseguenza del conflitto attorno alla costruzione della diga, che ha tolto agli Embera il pesce, i campi e le terre degli antenati.

Dopo un lungo conflitto, il tribunale colombiano ha decretato che lavori sarebbero proseguiti solo col consenso della comunità locale. Una buona sentenza, ma che ha scatenato la violenza dei proprietari terrieri, interessati alla valorizzazione dei loro appezzamenti. E hanno mandato avanti i paramilitari della "Cordoba y Uraba Auto-defensa", che agiscono ol tacito sostegno delle autorità locali e dell'esercito.

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