In occasione del Congresso Mondiale sulle foreste di Buenos Aires, Argentina e Paraguay hanno sottoscritto un accordo per la protezione delle foreste: zero deforestazione nella foresta costiera atlantica, e una pacchetto di leggi per trasformare in aree protette oltre un milione di ettari in Argentina, mentre il Paraguay ha vietato ogni attività di deforestazione fino al 2013. La foresta costiera atlantica si estende su 35.000 chilometri quadrati, dalla costa brasiliana attorno a Rio de Janeiro, fino alla capitale del PAraguay, Asuncion. Ma meno di un decimo della foresta originaria (il 7,4 per cento) è scampato alla distruzione.


"Si tratta di un impegno importante, che dimostra come il coordinamento tra paesi può proteggere la biodiversità e il clima" spiega Diego Moreno, della Fundación Vida Silvestre.
La foresta atlantica ospita 20.000 specie di piante, di cui 8.000 endemiche, ossia si trovano solo in questo ecosistema. Nella foresta sono state identificate 1.000 specie di uccelli, 372 di anfibi, 350 di pesci, 197 di rettili e 270 di mammiferi.

"La decisione di Argentina e Paraguay mostra come sia possibile attuare una politica globale basata sul principio zero deforestazione" ha commentato Rodney Taylor del WWF.

Più cauto il commento di Duncan Macqueen, dell'International Institute for Environment and Development (IIED): "se si vogliamo fermare la deforestazione, i fondi non sono l'unico problema: serve attuare una vera e propria consultazione con le persone che vi abitano, a partire dagli indigeni e dalle famiglie che gestiscono la terra"

Gli fa eco Minnie Degawan dell'alleanza dei popoli indigeni delle foreste tropicali (International Alliance of the Indigenous and Tribal Peoples of the Tropical Forests), che lamente come spesso le decisioni vengano prese senza coinvolgere gli interessati: "non possiamo separare le foreste da noi stessi. Con le foreste non abbiamo una relazione di costo - beneficio, ma di madre - figlio".
Insomma, non si possono fare i conti senza l'oste. Le misure di protezione delle foreste che scacciano o non coinvolgono i loro abitanti (e i loro guardiani) si sono sempre rivelate un fallimento.


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