Si chiama Crescent, ed è gigantesco edificio a mezzaluna progettato dall'architetto catalano Bofill sul lungomare di Santa Teresa a Salerno. Un complesso semicircolare, con una superficie residenziale di circa 14.800 metri quadrati e 80 mila metri cubi di volume, adibito per lo più ad abitazioni private di pregio. Una specie di gigantesco condominio su un terreno che il comune di Salerno ha riscattato al demanio per realizzare una struttura di interesse pubblico.


Secondo Legambiente Salerno, il Crescent stravolgerebbe completamente lo skyline della città, con la copertura della Soprintendenza, rea di un singolare silenzio-assenso all'opera.
Le ruspe si sono messe in moto, e le prime vittime sono i cinque platani di Santa Teresa. Nonostante l'aerea di cantiere si sia fermata a ridosso dei fusti, le loro enormi radici ricadono pienamente nella zona dove sono in corso i lavori per la realizzazione dei parcheggi pubblici.
Il sindaco ha dichiarato a mezzo stampa che i platani saranno trapiantati, al costo di 60 mila euro. Legambiente Salerno ha fatto sapere di non accettare un inutile sperpero di denaro pubblico, per un intervaneto che può portare solo alla morte dei platani in questione. Su un'area di 45mila metri quadri, con solo 311 previsti a verde pubblico, i 5 platani storici sembrano destinati ad essere travolti da una devastante colata di cemento. L'intervento è per altro inutile, dato che il previsto parcheggio non è incompatibile con la presenza di alcuni alberi, facilmente aggirabili. I 470 chilometri di costa campana sono sotto scacco del cemento: l'abusivismo vista mare non conosce zone franche. E se non sono ville o alberghi, sono stabilimenti balneari.

 

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