Documenti confidenziali della Shell rivelano il coinvolgimento della compagnia petrolifera nelle violazioni dei diritti umani in Nigeria. Dai documenti appare evidente come la Shell abbia fornito supporto logistico alle unità di polizia ed esercito impegnate nella repressione del movimento ambientalista.

All'inizio del mese, la Shell aveva dovuto impegnarsi a pagare 15,5 milioni di dollari per evitare di essere condannata per complicità nell'impiccaggione dello scrittore Ken Saro-Wiwa.  La Shell, dopo 14 anni di rifiuti, aveva accettato di pagare alla vigilia del processo che ha New York avrebbe giudicato il caso, ma aveva continuato a respingere ogni responsabilità, affermando he si trattasse di una donazione a scopo umanitario.


Ken Saro-Wiwa aveva guidato la campagna delle comunità Ogoni contro la Shell, chiedendo che si impegnasse a ripulire il petrolio riversare nel delicato ecosistema di mangrovie, e che pagasse i danni. Le proteste degli Ogoni sono però state stroncate nel sangue, con un bilancio 2.000 uccisi, tra cui Ken Saro-Wiwa e 30.000 rifugiati.
Un documento datato maggio 1993, la Shell chiede al governatore che sia assicurata la "solita assistenza" per contrastare le crescenti proteste degli Ogoni. Subito dopo la richiesta giorno è intervenuta la famigerata Mobile Police Force (nota come "Kill and Go") lasciando sul terreno un morto e numerosi feriti. Alcuni giorni più tardi, i dirigenti della Shell hanno incontrato il direttore generale dei servizi segreti, per "reiterare la nostra richiesta di supporto da parte dell'esercito e della polizia". In una nota confidenziale la Shell suggeriva: "Dobbiamo incoraggiare il completamento del lavoro, possibilmente a livello di settore industriale e non solo della Shell" La risposta del governo nigeriano è stata l'invio di una unità militare di elite, l'Internal Security Task Force, guidata dal Colonnello Paul Okuntimo, già nota ai gruppi per la difesa dei diritti umani. Okuntimo di vantava di conoscere oltre 200 modi per uccidere una persona.
In una nota interna, scritta a penna, si parla di "invito a pranzo di 26 militari e di prearazione di "normali indennità per servizi speciali". Kloppenburg Ruud, all'epoca capo della sicurezza della Shell, ha confermato come sia stata la compagnia a richiedere il dispiegamento delle forze di sicurezza nell'area.
In altro documento confidenziale mostra inoltre come la Shell abbia esercitato pressioni sul quotidiano The Guardian, che sosteneva la causa di Saro-Wiwa.

Joomla templates by a4joomla