Ai piedi della foresta incontaminata Yanbaru, nella punta settentrionale di Okinawa, un mucchietto di tende ospita il presidio degli ambientalisti, che cercano di fermare la costruzione di sei nuovi eliporti militari per le forze degli Stati Uniti. Gli attivisti sono ricercatori universitari e ambientalisti che dal luglio 2007 vigilano il cantiere 24 ore su 24, rannicchiati nelle loro tende, sfidando il freddo e preparandosi all'arrivo delle autorità.


Gli eliporti sono previsti dal patto di sicurezza firmato dal Giappone con gli Stati Uniti, un accordo considerato fi grande importanza nella regione, ma osteggiato dagli abitanti dell'isola di Okinawa.
Il movimento è piccolo, ma è sostenuto dalla maggioranza delle popolazione ed è riuscito a bloccare la distruzione della foresta di Yanbaru che ospita 4.000 specie di fauna selvatica, tra cui il picchio di Okinawa, specie endemica e oramai in pericolo di estinzione.

Un referendum locale nel villaggio di Takae nel 2007 ha respinto i progetti di costruzione di nuovi eliporti, che minaccino la foresta, il turismo locale e la popolazione locale agricola.

Takae è ora appoggiato da numerosi simpatizzanti da tutto il Giappone, che vogliono proteggere la foresta. Allo stesso modo è forte l'opposizione al trasferimento dell'US Marine Corps Futenma Air Base nella baia di Henoko.

Okinawa ospita oltre la metà dei 50.000 Marines degli Stati Uniti si stanza in Giappone. La controversa base militare della marina di Futenma è situata a Ginowan, una zona densamente popolata nel centro dell'isola, e il governo locale ha da tempo chiesto lo spostamento della base, a causa del forte inquinamento acustico e dei danni subiti dalla popolazione locale.

Secondo i politologi,  la protesta Takae ha riverito il movimento contro le basi americane, che negli ultimi anni si era affievolito a causa della crescita dell'influenza militare cinese nella regione e delle minacce missilistiche della Corea del Nord.

Shinichi Hanawa, responsabile per l'ambiente ed esperto di Okinawa del WWF, sostiene che l'attivismo di Takae è l'ultima episodio del movimento contro le basi: "l'ambientalismo si è innescato nel movimento sulle basi militari". La foresta di Yanbaru è da tempo candidata alla nomina di sito Unesco. La sua minacciata distruzione ha rafforzato il movimento contro le basi americane. Ed è così che il governo giapponese si è trovato di fronte unacittadinanza sempre più ostile verso le basi americane, tanto da aver deciso di spostare la base di Futenma in un'area meno densamente popolata, come quella di Henoko. Nel 2010 le polemiche hanno anche alle dimissioni dell'ex primo ministro Yukio Hatoyama.

Tokyo e Washington hanno concordato di portare a termine entro il 2014 la nuova base aerea di Henoko.

"Fino ad ora il movimento di Okinawa è apparso come un fenomeno localistico - spiega Hanawa- ma il collegamento a una questione ambientale, ha legato l'attivismo di Okinawa al resto del Giappone

Uno dei manifestanti più autorevoli di Takae è il professor Kosuzu Abe, esperto di relazioni di sicurezza USA-giapponese, nell'università di Ryukyu.
 "La lotta contro la piattaforma di atterraggio degli Stati Uniti è stata una battaglia lunga e solitaria per il diritto degli abitanti di Okinawa di decidere su ciò che vogliono per sé stessi." spiega Kosuzu Abe.

Lo scorso dicembre i manifestanti erano a un passo dalla sconfitta, quando le forze di sicurezza di Okinawa hanno preso d'assalto la zona, con lappoggio di un elicottero americano, per distruggere le loro tende e far ripartire i lavori di costruzione.

Sicuramente è stato importante l'impatto dell'incidente all'impianto nucleare di Fukushima, lo scorso 11 marzo, che ha sollevato il problema dell'utilzzo dei sussidi statali per fare pressione sugli agricoltura affinché accettino imprese rischiose.

L'impianto nucleare a Fukushima è stato costruito quarant'anni da un'impresa privata, fa grazie a onerosi impegni da parte del governo alla costruzione di infrastrutture e di sostegno all'occupazione locale, se la costruzione della centrale fosse stata accettata.

Okinawa riceve quasi 600 milioni di dollari all'anno per lo sviluppo nell'ambito di un fondo di compensazione per la presenza delle basi militari degli Stati Uniti. La città di Nago, nel nord di Okinawa, ha rifiutato di locare le strutture dell'aviazione, e ilministero della Difesa ha annunciato che non riceverà più fondi.

Gli attivisti sottolineano che Takae è un villaggio di contadini poveri, dove le persone coltivano soprattutto ananas e canna da zucchero.

Okinawa è stata ceduta agli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma è tornata al  Giappone nel 1972, restando una base strategicamente importante per gli Stati Uniti per la sicurezza globale.

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