L'olio di palma, utilizzato in circa un terzo dei prodotti alimentari, è legato a pesanti impatti ambientali: l'espansione delle piantagioni è infatti uno dei motori della distruzione delle foreste nel Sud-est asiatico.
La campagna stampa, promossa dal Malaysian Palm Oil Council (MPOC), presenta l'olio di palma come la risposta verde: "il solo prodotto in grado di soddisfare in modo sostenibile ed efficiente gran parte della crescente domanda mondiale di olio di origine agricola, base essenziale di prodotti di consumo, prodotti alimentari e biocarburanti".
Non contento, il MPOC anche aggiunto che il business dell'olio di palma ha svolto un ruolo importante nell'"alleviare la povertà, soprattutto tra le popolazioni rurali".


La pubblicità sosteneva che le critiche dell'industria dell'olio di palma malese - tra cui "la rampante deforestazione e cattive pratiche ambientali" - non è che il frutto di interessi protezionistici, e non sono basate su dati scientifici o prove.

L'associazione ambientalista  Friends of the Earth, e due consumatori hanno sposto denuncia presso l'authority britannica, l'Advertising Standards Authority (ASA), sostenendo che le affermazioni della pubblicità fossero fuorvianti.

Secondo il verdetto dell'ASA, la sostenibilità dell'olio di palma, attraverso lo schema di certificazione Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO), è ancora "soggetta a discussione". Di conseguenza, l'assunzione che l'olio di palma sia tutto sostenibile, non è provabile, ed è quindi stato ritenuta ingannevole.

L'ASA ha anche sentenziato che l'attacco dell'MPOC a chi critica l'olio di palma è fuorviante. Il MPOC infatti non è in grado di provare che la produzione di olio di palma non stia portando deforestazione o altri impatti ambientali.
Secondo l'ASA, anche l'affermazione del MPOC circa il contributo dell'industria dell'olio di palma nell'alleviare la povertà è fuorviante, in quanto vi era "non vi è consenso sull'impatto economico di olio di palma sulle comunità locali". L'ASA ha riportato diversi studi che hanno mostrato come la produzione di biocarburanti comporta impatti sociali negativi, ad esempio sui prezzi dei prodotti alimentari, e ha un forte impatto a breve termine sui poveri.
L'ASA ha quindi stabilito che l'annuncio non può essere più mandato in onda. L'anno scorso l'ASA aveva già vietato uno spot televisivo dal MPOC per motivi similari.

 

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