10, Settembre 2008 - Mentre ancora il Parco del Pollino soffre le conseguenze degli incendi estivi che ne hanno martoriato le foreste, l'Associzione Ambientalista Lucana (OLA) denuncia una nuova minaccia per lgi alberi del parco: la megacentrale Enel della Valle del Mercure, dalla potenza di 35 MW, attende solo il parere della Regione Basilicata sulla Valutazione d’Incidenza.

Secondo OLA, la pericolosità di tale impianto è stata più volte sottolineata da molteplici ed autorevoli voci, ma ancora più preoccupanti sono gli stessi piani dell'Enel, di rifornirsi di legname nelle valli protette del Lao e dell'Orsomarso: la centrale del mercure brucerà oltre 400.000 tonnellate l’anno.
Già attiva è invece la centrale di Teana, nel potentino, sempre nel comprensorio del Pollino. La Centrale a Biomasse di Teana, di capacità ben più ridotta (5 MW) si prevede che brucerà ben 65.000 tonnellate di legname l’anno, tutto proveniente dai boschi del parco nazionale.
Insomma, il Parco del Pollino sembra destinato a diventare una mera riserva di cippati da combustione. Dietro le fiere e prodotti tipici, del parco del Pollino restano le ceneri. E tanto carbonio in atmosfera: mentre in tutto il mondo le foreste vengono considerate un necessario investimento, alla luce dell'emergenza clima, nel Pollino gli alberi vengono alacremente trasformati in CO2.
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