L'associazione giovanile indigena degli indigenti Sámi, Suoma Sámi Nuorat, un gruppo di attivisti di Greenpeace e di Suohpanterror 'Artivist' hanno manifestato contro lo sfruttamento industriale della Grande Foresta Settentrionale nel territorio di Sami nella Finlandia settentrionale. La crescente domanda di cellulosa per la fabbricazione di carta e imballaggi e la corsa allo sfruttamento dell'Artico minacciano le foreste intatte essenziali all’allevamento tradizionale delle renne, di cui vivono da secoli gli indigeni Sámi. La ferrovia industriale progettata dal governo finlandese, non solo taglierebbe le foreste della patria Sami e distruggerebbe le loro foreste, ma aumenterebbe ulteriormente lo sfruttamento dell'Artico.
 
Il progetto non è nuovo, ma ora il governo finlandese li è lanciato nella corsa all’Artico, scatenata dallo scioglimento dei ghiacciai perenni attorno al Circolo Polare Artico. La nuova linea ferroviaria dovrebbe unire il Mar Glaciale Artico a Rovaniemi, in Lapponia, la mitica capitale di Babbo Natale. Quindi il progetto preveder una diramazione con n le linee che già viaggiano verso l’Europa centrale. Il capolinea settentrionale è sul porto norvegese di Kirkenes, sul Mare di Barents. Si parla di sfruttamento minerario, di giacimenti di gas naturale, ma soprattutto dello smistamento dei container in arrivo dalla Cina e dalla Corea lungo la nuova via marittima aperta dal comandamento climatico. 

I Sámi sono l'unico popolo indigeno d’Europa. Per anni si sono battuti contro l’espansione dell’industria cartaria nelle loro foreste, e ora rischiano di scomparire, proprio come gli Indiani d’America, scacciati dall’avanzata della ferrovia.
 
E cos’ i Sámi hanno deciso di demarcare le proprie terre tradizionali. "Siamo qui per difendere il nostro presente e il nostro futuro e qui tracciamo la nostra linea rossa. Siamo i guardiani della nostra terra, ci prenderemo cura di essa in modo sostenibile, come abbiamo fatto per migliaia di anni. Questo è un messaggio al governo finlandese: non si attraversa la linea rossa senza il nostro consenso ", ha affermato Jenni Laiti, attivista per i diritti Sámi di Inari, in Finlandia.

 

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