Mentre all’epoca dei generali le foreste del Myanmar (Birmania) erano abbattute per vendere il legno di teak e finanziare la guerra civile, l’apertura del paese ha portato una nuova e più terribile minaccia: l’avanzata dall’agricoltura su larga scala. Sempre più terre sono divorate da questo business i rapida espansione, dai campi dei piccoli contadini alle foreste rimaste fino ad ora incontaminate.

 

Un rapporto recentemente pubblicato da Forest Trends avverte circa il pericolo di una massiccia conversione delle foreste del paese per far spazio a massicci progetti agricoli. Oltre 2 milioni di ettari di terreni sono già stati assegnati a questo tipo di progetti, destinati ad accaparrarsi fino a 5 milioni di ettari nel giro di pochi anni. Ma i dati reali, avverte Forest Trends, possono essere ben più alti, dato che vengono censiti solo i terreni sotto diretto controllo governativo.

Nei primi anni novanta, diversi terreni coltivati da piccoli contadini sono stati dati ad afferisti locali affinché producessero gomma, olio di palma, riso e jatropha destinati all’esportazione. Molti di questi terreni, secondo Forest Trends, non sono stati ancora dissodati.

L’idea che le comunità locali beneficeranno di questo sviluppo è quanto meno aleatoria. “Le compagnie delle piantagioni promettono grandi benefici alle comunità locali, ma sono parole vuote, mentre i terreni dei contadini vengono confiscati” sostiene Kevin Woods, l’autore del rapporto. Il 75 per cento di queste terre, circa – nearly four million acres – non sono state messe a coltivo, e le concessioni non seguono nessuna delle norme per il rispetto dell’ambiente e dei diritti delle comunità locali!.

Il rapporto osserva come la conversione di foreste in terreni agricoli accresce le emissioni di carbonio, rinfocola conflitti in un’area ancora xxx dalla guerra civile, e alimenta la corruzione dei funzionari pubblici. Malgrado il governo continui a proclamare il proprio impegno alla protezione delle foreste, nel paese si osserva un tasso di abbattimento delle foreste senza precedenti.

Burma’s deforestation and the armed conflicts that have plagued the country for decades form a perfect storm. Most of the richest forestry areas are “essentially outside of effective control” because they lie in restive border areas, while the disruption of customary laws and practices of land use can drive aggression, Forest Trends has found.

La minaccia posta dall’espansione dell’agribusiness è rafforzata dai guadagni aggiuntivi della vendita del legname abbattuto: le esportazioni di teak sono cresciute del 60 per cento nel giro di due anni, tra il 2011 e il 2013, passando da uno a 1,6 miliardi di dollari.

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