Si chiama impronta ecologica, ossia l'impatto dei nostri consumi sull'ambiente e sul pianeta. Quella calcolata dall'ultimo rapporto della Commissione Europea, rivela che l'impatto del vecchio continente sulle foreste del pianeta è maggiore di quello dei colossi asiatici.  Lo studio rivela che il 36 per cento della deforestazione mondiale è "incluso" nei prodotti consumati nell'Unione Europea. In questo modo l'UE diviene il più grande motore globale delle deforestazione. Il rapporto è frutto di una comunicazione della Commissione Europea con l'obiettivo di fermare la deforestazione entro il 2030, e si concentra sull'impatto delle importazioni di prodotti alimentari e non legati alla deforestazione (carne, olio di palma, soia, metalli ecc.).


L'associazione internazionale FERN ha chiesto all'Unione Europea di affrontare urgentemente la deforestazione con una pugno di azione in grado di agire sul consumo distruttivo.  "Malgrado dal rapporto emerga che l'Unione Europea sia il campione globale della deforestazione, la realtà potrebbe essere ben peggiore, dato che dal 2004 (quando sono stati raccolti i dati analizzati) ad oggi la deforestazione è stata guidata dal consumo di biodiesel (olio di palma) e biocarburanti in generale. Tragicamente, l'Unione Europea progetta di aumentare il consumo di biomasse di 318 milioni di metro cubi entro il 2020. Un tale quantità di legname semplicemente non è disponibile."

L'Unione Europea ha adottato un metodo di avanguardia per affrontare le importazioni di legname di origine illegale. Ora, secondo FERN, dovrebbe essere in grado di affrontare i consumi che portano alla deforestazione.

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