Qualsiasi cosa è buona se è fatta di cioccolato, ha detto Jo Brand. Ma probabilmente non si riferiva alle motoseghe. E invece il prezzo nascosto del cioccolato è la distruzione di migliaia di ettari di foreste in Africa, interi ecosistemi spazzati via per fare spazio alle coltivazioni dell'industria del cacao, mettendo in pericolo la sopravvivenza di scimpanzé e di elefanti.

Un nuovo rapporto pubblicato da Mighty Earth, "Dark Secret of Chocolate”, (il nero segreto del cioccolato) documenta come in diversi parchi nazionali e in altre aree protette, il 90 per cento delle terre è stato convertito in piantagioni di cacao. In Costa d'Avorio non resta ormai che un 4 per cento del territorio ancora coperto di foreste, mentre la deforestazione avanza ora anche in Ghana. 
 
Un tempo in a Costa d'Avorio vivevano  centinaia di migliaia di elefanti, ora ne restano non più di quattrocento, forse duecento individui. Gli scimpanzé sono ormai stati ricacciati in piccole aree, troppo ristrette per la loro sopravvivenza.
 
Metà del marcato mondiale del cacao è controllato da tre imprese: Cargill, Olam e Barry Callebaut. Il rapporto evidenzia come il cacao si stia facendo strada con forza all’interno dei parchi nazionali, e di qui, attraverso una rete di  intermediari, finisce nel mercato internazionale 
 
“E' scioccante come i grandi nomi del cioccolato, come ad esempio Mars, siano legati alla distruzione dei parchi nazionali e delle aree protette", spiega Etelle Higonnet, di Mighty Earth. "Queste imprese devono intervenire immediatamente per porre fine alla deforestazione una volta per tutte e per rimediare ai danni passati".
 
Mentre le foreste dell'Africa occidentale che si avvicinano all'esaurimento, l'industria del cioccolato ha iniziato a portare il suo modello in altre regioni di foresta pluviale come l'Amazzonia Peruviana, il bacino del Congo e le Foreste del Sud-est asiatico.
 
"Le foreste millenarie del nostro paese erano un paradiso faunistico, erano abitate da scimpanzé, leopardi, ippopotami e elefanti, ma ora sono state abbattute o degradate al punto che sono tutte queste specie sono quasi scomparse Gran parte di questa distruzione è dovuta alla coltivazione del cacao. Il nostro Paese è diventato dipendente da un'industria di cacao che distrugge le foreste e con esse tutti i servizi che le foreste fornivano alla gente. E’ necessario che questa industria diventi sostenibile, rispetti le foreste e sostenga gli sforzi di conservazione del governo “ ha dichiarato Kouamé Soulago Fernand, Segretario della rete ivoriana ROSCIDET.

Mighty ha denunciato lo sviluppo di grossi villaggi di coltivatori di cacao, in alcuni casi composti da decine di migliaia di abitanti, all'interno di aree protette e dei parchi nazionali. E ha scoperto che  i commercianti che acquistano apertamente il cacao grezzo coltivato ​​illegalmente all'interno di queste aree, per poi venderlo alle grandi aziende internazionali produttrici di cioccolato. 
 
In media i coltivatori di cacao in Costa d'Avorio e Ghana sono pagati meno di un euro al giorno e spesso lavorano in condizioni pericolose. Il lavoro minorile è ancora prevalente in tutto il settore, nonostante le promesse di molte imprese del cioccolato per eliminarne la pratica.
La relazione viene in un momento di opportunità unica per l'industria del cioccolato di intraprendere azioni reali per un futuro 
 
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